da animamistica 18 Giugno 2013
Dopo che il sistema di potere era riuscito a fermare il cammino di formazione spirituale che stavamo conducendo a Penne, Gesù mi aveva detto che non c'era da temere che gli uomini riuscissero a fermare il disegno per cui stavamo lavorando: il suo piano per risollevare le famiglie chiamandole a collaborare nell'amministrazione dei beni della chiesa sarebbe arrivato in porto se io non avessi arretrato davanti alla lobby dei poteri pervertiti che si opponevano alla Sua volontà. Quando sentii le Sue parole “sto lavorando qui a Roma adesso, anche per Penne”, ripensai al parere di Padre Onorio, la nostra guida spirituale, sul fatto che fosse necessario ormai nel nostro lavoro l'intervento di un vescovo: capii che il vescovo che ci avrebbe guidato a Penne sarebbe venuto da Roma. Ma la ricerca di un vescovo a Roma era per me un pensiero disperante. Percepivo soltanto vuoto, confusione, distanza.
Eppure, la Madonna continuava a dirmi "Spera! Spera nel Signore". E mi spiegava che era necessario procedere, seguendo la voce dello Spirito, perché è stato preparato da Dio un piano di salvataggio per le famiglie, strangolate da un sistema tirannico di poteri ecclesiastici e civili, e il riparo è proprio nella sua chiesa: le famiglie, camminando sul sentiero che Lei ci ha indicato, con la benedizione del Vicario di Cristo, entrano nella casa di Dio e assumono l'amministrazione dei beni spirituali e materiali preparati da Gesù per il suo popolo. In questo modo, le famiglie cristiane saranno al sicuro dalla devastazione che infuria sul mondo e saranno a loro volta guida, benedizione e riparo per tutti gli oppressi.
Sacerdozio pervertito. Il caso abruzzese
| 1.La premessa | 2.La nomina del prete pedofilo mandato per devastare | 3.La richiesta beffarda dell'Arcivescovo | 4.La posta in gioco: il piano di Dio per aiutare le famiglie con i beni della chiesa |
| 1.La premessa | 2.La nomina del prete pedofilo mandato per devastare | 3.La richiesta beffarda dell'Arcivescovo | 4.La posta in gioco: il piano di Dio per aiutare le famiglie con i beni della chiesa |
La Madonna mi esortava a percorrere il suo sentiero con queste parole: “Siate apostoli della preghiera, siate portatori di Cristo alle anime. E sarete benedetti dal Padre e non dovrete più preoccuparvi per la vostra vita.” Ma, affinché tutto si potesse realizzare era necessario adesso trovare il vescovo. E potevo procedere soltanto seguendo le indicazioni dello Spirito e affrontando gli eventi che Dio mi tracciava davanti. Dovevo restare concentrata nella riflessione, dovevo scrivere tutto per cercare di ricomporre il mosaico di quel piano di salvataggio di Dio e scoprire come arrivare alla meta.
Un giorno ebbi una visione, che mi fece capire quanto fosse concreto quel piano di Dio per trarre le famiglie fuori dalle difficoltà morali e materiali in cui versano: la Madonna mi faceva vedere come avrebbe condotto le famiglie dei suoi figli ad abitare le proprietà della chiesa e a far di nuovo fruttare le ricchezze della fede e per questo mi chiedeva di andare a bussare alle porte dei vescovi, affinché ora la porta della chiesa venisse aperta al suo popolo.
Il 3 gennaio 2003, nella Chiesa della Madonna del Carmine in Penne, infatti, durante la Messa, avevo sentito improvvisamente una profondissima gioia. Allora, ne avevo chiesto alla Madonna il perché. Lei mi disse: "Guarda!" E nella Luce vedevo una chiesa portata a grande splendore, nella quale affluivano folle di persone in preghiera e festanti. Nella chiesa abitavamo noi ultimi cristiani, divenuti un popolo di famiglie veramente religiose, pieni di luce e di gioia, e ci era affidato il gregge del Signore.
La Madonna mi aveva ricordato, poi, di quando mi disse in sogno: “Non hai bisogno di cercare una nuova casa. Vivi nella mia casa e occupati di mio figlio.” E mi aveva spiegato: “Questa chiesa è la mia casa ed è qui che ti ho chiamato a vivere. Dona tutta te stessa e tutto ciò che hai per riedificare questa chiesa, proprio come faresti per la tua stessa casa, perché questa sarà la tua casa ed avrai casa nella mia casa." E Gesù mi aveva detto: “Così potrete camminare sicuri su un sentiero rischiarato, e uscire dalle tenebre che ormai gravano sul mondo e lo distruggono. Mi verrete incontro al riparo di quella Luce mistica che solo voi vedrete e che vi salverà, guidandovi fino a me. Intorno a voi tenebre e caligine sempre più fitte ingoieranno gli uomini che giacciono sotto il potere del demonio. Ma voi in silenzio e con accortezza lasciate ogni cosa, prendete con voi solo quanto necessita per il santo viaggio e incamminatevi uniti per quel sentiero ignoto, su cui vedrete splendere la Mia Luce.”
Nelle comunicazioni che ricevevo in quel periodo, e in quella Luce che vedevo, era tutto così chiaro e reale; il piano divino di salvataggio era così preciso e definito, che non mi era possibile arrendermi nemmeno davanti alla difficoltà di dover affrontare tutto il sistema.
Rivedevo anche la visione delle zattere di salvataggio, che Gesù costituirà con gli Ultimi. La Voce diceva: "Sarete inviati nel Mio nome, per la salvezza della chiesa, quando il tempo sarà venuto." Lo Spirito mi aveva fatto sentire allora che il lavoro, che io e tutti quelli chiamati come me avremmo fatto, era strettamente legato ad un tempo che doveva ancora venire.
E adesso sapevo che:
- quel lavoro era il ruolo delle famiglie nel governo della chiesa e perciò era necessario ottenere il riconoscimento del sentiero di formazione spirituale per la loro specifica consacrazione alla guida del popolo cristiano;
- per poter ottenere questa investitura delle famiglie come amministratrici dei beni spirituali e materiali della fede e quindi la nascita della chiesa domestica era necessario che la chiesa attraversasse quel passaggio di purificazione che lo Spirito mi aveva mostrato nella parrocchia della Curia, a Pescara;
- proprio per avviare quel passaggio di purificazione era indispensabile e urgente che io adesso trovassi quel vescovo di Roma, con cui rispondere alla richiesta beffarda dell'Arcivescovo abruzzese.
Mentre ero in chiesa a Roma, intenta a riflettere su tutto questo, mi si avvicinarono due suore della parrocchia, chiedendomi di raccontare loro come stavano andando le cose a Penne. Avevano visto ragazze sconosciute riunirsi attorno a noi per pregare e studiare la Bibbia, venendo a trovarci anche da fuori Roma, e mi invitarono a conoscere il loro vescovo, mons. Elio Sgreccia, dicendomi che certamente avrebbe potuto aiutarmi a guidare il gruppo, poiché si occupava molto di pastorale della famiglia, in ragione del suo incarico in Vaticano come Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Data la percezione che avevo di camminare in un campo minato, volli dedicare qualche giorno alla meditazione biblica per ascoltare indicazioni dall'alto prima di prendere una decisione.
Una notte, sentivo un grande senso di oppressione. Aprii la Bibbia chiedendo una risposta su cosa fare. Lessi: "Aprirò una strada nel deserto". Era chiaro: la situazione in cui ci muovevamo era proprio quel deserto che io percepivo ed era piena di insidie, ma era Dio che ci stava conducendo attraverso quel passaggio nei palazzi del potere che doveva portare alla liberazione del suo popolo.
Andai alla Messa cui ero stata invitata dalle suore per conoscere mons.Sgreccia. Durante la consacrazione, lo Spirito Santo mi faceva vedere nella sua bianca luce il Vescovo che sarebbe stato la nostra guida e mi diceva: “Dietro di lui la fioritura delle anime sante per la Chiesa della fine, la Chiesa che salirà sulla croce con Cristo per attirare tutti a Lui e splendere nella Sua Luce.” Capivo di dover tenere in considerazione il rapporto con mons.Sgreccia, perché le cose si stavano muovendo in direzione del piano divino, ma non sapevo ancora cosa avrei dovuto fare.
Suor Vincenzina, alcuni giorni dopo, mi invitò ad andare con loro a trovare mons.Sgreccia durate una giornata di ritiro spirituale, il 15 dicembre 2002. Così, ho iniziato a pregare la Madonna che mi facesse capire cosa Gesù voleva da me. Un giorno lei mi ha risposto: ”Ti sarà detto ciò che devi dire. E sarà una grazia. E' per gli ultimi.” Mi fece capire che era proprio necessario ormai parlare ai vescovi di quel piano di salvataggio di Dio che è una grazia per le famiglie e chiedere loro di riconoscere al matrimonio le sue dignità per la guida della chiesa e alla famiglia la sua missione nella chiesa domestica per la salvezza dei popoli cristiani.
Benché umanamente si potesse valutarla soltanto come una impresa disperata, purtuttavia la Madonna mi chiedeva di accettare il sacrificio di quell'incarico, perchè il Signore aveva ormai preparato tutto per liberare i cristiani dalla tirannia dei potenti e i ritardi e il fallimento ora potevano verificarsi solo a causa dei rifiuti degli uomini.
Accettai definitivamente di dover dare inizio alla traversata nel deserto, senza alcun mezzo, in terra arida, covo di scorpioni e bestie selvatiche di ogni specie: ormai, con quanto era accaduto a Penne, avevo iniziato a sperimentare quale genere di opposizione avevano orchestrato contro il piano di salvezza di Dio per le famiglie. E continuai a camminare nella Luce di Dio, che non mi faceva mancare mai la percezione della sua presenza e le sue indicazioni.
Diario, 1 dicembre 2002 nella Chiesa di Sant'Agnese in Roma - Mentre andavo a prendere la Comunione ho visto una grande Luce sull'altare ed ho sentito la presenza di Gesù, che diceva: “Ecco, io ti preparo. Nella mia chiesa, inondati di Luce, guiderete le anime ad attraversare questo passaggio.”
Dopo l'impatto con la corruzione e il tradimento della diocesi di Pescara-Penne, Dio mi conduceva ora ad affrontare il livello superiore: l'esperienza dell'ambiente curiale romano... (segue)
Sacerdozio pervertito. Il caso abruzzese
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