http://www.cobraf.com/forum 12.03.2013
Questa analisi qui sotto di Marcello Foa è quella corretta. Per ancora un mese in Italia faranno solo finta di cercare accordi per il governo perchè in realtà la cosa che aspettano è l'esito dei tre procedimenti giudiziari contro Berlusconi, per la diffusione dell'intervista di Fassino, per questa ragazza Ruby e per un altra presunta evasione fiscale. Questa volta il loro effetto combinato può essere sufficiente a incarcerare Berlusconi. Se entro un mese o due ci riescono poi inevitabilmente qualcuno dal centro-destra al Senato defeziona e a quel punto Bersani e la Troika hanno finalmente il loro governo.
E' la tecnica che distrusse democristiani, repubblicani, socialdemocratici, liberali e socialisti nel 1992 per far andare il PCI al governo. Berlusconi all'epoca si mise in mezzo e in vent'anni gli ha vinto quattro elezioni, perse tre e pareggiata una (questa ultima). Senza di lui avrebbero governato dal 1992 senza problemi. Per questo dal 1992 hanno usato la magistratura per eliminarlo come fecero con gli altri partiti e come si fa ad esempio in Messico, in Russia e in Thailandia dove gli avversari politici che rischiano di vincere elezioni vengono incriminati dai giudici.
Questi ultimi tre procedimenti giudiziari con cui forse finalmente lo incastrano sono il 25esimo, 26esimo, 27esimo messi in piedi dal giorno che Berlusconi è entrato in politica (come noto nei 30 precedenti alla sua entrata in politica i giudici non avevano mai trovato niente di male nelle sue attività, dopo hanno trovato 27 casi per cui incriminarlo). Venti di queste procedimenti contro di lui sono stati archiviati o si sono conclusi con assoluzioni finora. Ma quando riesci a incriminare uno perchè un suo giornale pubblica un intercetttazione (in un paese in cui di intercettazioni tutti i giornali ne hanno pubblicato centinaia) è chiaro che non esistono limiti all'azione dei giudici.
Morale: non si farà niente per il governo per un altro mese, fino quando non si avrà Berlusconi condannato con interdizioni dai pubblici uffici o forse anche il carcere, il che farà scattare le solite defezioni che consentiranno un governo Bersani
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Ora si capisce perché il Pd si ostina a rifiutare l’accordo con il PdL. In queste ore sta emergendo, per chi è capace di leggerlo, il piano C alternativo sia all’intesa con il centrodestra che a quella con il Movimento a 5 stelle. Il nuovo scenario prevede l’implosione del Popolo delle Libertà e la formazione di una nuova maggioranza, in Senato, possibile con il sostegno di poche decine di transfughi del centro-destra.
L’offensiva giudiziaria scatenata contro il Cav è davvero impressionante, non tanto per la gravità delle accuse (in passato ha subito attacchi ancor più pesanti), quanto per la loro simultaneità.
Nel giro di poche settimane i giudici potrebbero ottenere diverse sentenze di condanna con richieste di interdizione dai pubblici uffici (già formulate) e la possibilità, tutt’altro che remota, che contro il Cav vengano spiccati uno o più mandati d’arresto. E’ il cumulo delle condanne – per quanto di lieve entità – il grimaldello escogitato dai magistrati per mettere Ko Berlusconi, il quale naturalmente ha fiutato la trappola e non a caso ieri ha citato Bettino Craxi. Stanno tentando di fargli fare la stessa fine ponendolo, in tempi verosimilmente rapidi, di fronte a un bivio: l’arresto (a cui naturalmente – ed è il secondo grimaldello – un Parlamento dominato da Pd, grillini e montiani non si opporrebbe) o la fuga all’estero. Non è detto che ci riescano, più volte in passato Berlusconi è riuscito a salvarsi quando tutto sembrava perduto, ma questa volta tira davvero una brutta aria, come dimostra l’esito sconcertante della visita fiscale di ieri, conclusasi con una perizia favorevole al Cav (è davvero malato) ma la negazione del legittimo impedimento.
A breve (ma forse le manovre sono già iniziate), l’establishment, che oggi unisce Pd e gli onnipotenti tecnocrati europeisti, corteggerebbe i senatori del PdL. I conti sono presto fatti. Il centrosinistra ne ha 120, Monti 18, con 20 transfughi del PdL si raggiunge la maggioranza di 158. Oggi nessuno degli oltre 90 senatori PdL sarebbe disposto a tradire il Cav, ma se il Cav fosse messo fuori dai giochi in un partito che si troverebbe improvvisamente senza leader e senza futuro, come si comporterebbero? A questo punto l’establishment e vuole riuscirci ad ogni costo, per scongiurare un ritorno alle urne che oggi teme più di ogni altra cosa.
Una volta sistemato il Cav e creata una maggioranza in grado di reggere se non tutta la legislatura almeno 3-4 anni, ci sarebbe tutto il tempo per sgonfiare Grillo e renderlo a sua volta ininfluente, magari con una legge a doppio turno alla francese, che di fatto sbarra il Parlamento a movimenti alternativi (come accade da anni con Le Pen e altri movimenti di sinistra).
Come dire: spazzare via o rendere marginale chi non appartiene all’establishment, chi non asseconda il disegno dei tecnocrati europeisti, chi pensa che l’Italia debba rimanere sovrana e che non debba rassegnarsi a un futuro senza speranza, a cui invece viene condannata giorno dopo giorno da quelle istituzioni sovranazionali le quali, con somma ipocrisia, si presentano come “salvatrici” e “liberiste”, mentre in realtà sono ben altro.
Questo è l’obiettivo. Ci riusciranno ?
DI MARCELLO FOA
blog.ilgiornale.it
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