da Su La Testa di Gianni Lannes 22.8.13
Se il mare fosse un libro, vi leggeremmo la tragedia di cinque uomini, una cane e una barca. Una storia ufficiale intrisa di menzogne, plasmata con l'occultamento delle prove, il depistaggio delle indagini e sigillata dal segreto di Stato.
Il caso più emblematico è quello del peschereccio Francesco Padre: una barca affondata da un sommergibile USA il 4 novembre 1994. Sono stati assassinati 5 pescatori ed il loro cane Leone.
Nel 2009 ho pubblicato il libro NATO: COLPITO E AFFONDATO che ricostruisce nei dettagli la strage. Pochi mesi dopo, nel febbraio 2010 la Procura della Repubblica di Trani (il pm Giuseppe Maralfa) sulla base di quanto pubblicato in questo volume, ha riaperto l'indagine archiviata nel 1997. Recentemente i magistrati hanno presentato una rogatoria internazionale: gli Stati Uniti d'America (artefici dell'ennesima strage impunita) non hanno fornito alcuna informazione, rigettando l'istanza giudiziaria.
4 anni fa per conto della Rai (La storia siamo noi) stavo realizzando un documentario sulla vicenda. Il 2 luglio 2009 subii il primo attentato: ignoti durante la notte fecero saltare in aria la mia automobile. L'indomani avrei dovuto intervistare a Napoli il professor Giulio Russo Krauss, docente di naviglio minore all'università Federico II, e docente per 20 anni all'Accademia navale di Livorno. Questo esperto, autore di alcune controverse perizie giudiziarie sul motopesca di Molfetta, morì prematuramente poco tempo dopo i miei primi due attentati (2 luglio e 5 novembre 2009). Così la Rai inspiegabilmente, pensò bene di non portare più a termine quel lavoro (alla voce censura).
Ho dedicato la mia esistenza agli Altri e alla difesa di Madre Natura. Non ho padroni, né padrini o sponsor. E non sono notoriamente in vendita, anche se a più riprese hanno sempre tentato di comprare il mio silenzio! Ho subito 3 attentati, furti, minacce di morte alla mia famiglia e, tra l'altro, ingenti danni economici. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno. Eppure, non demordo e non mi arrendo. Ho vissuto quasi due anni sotto scorta della Polizia di Stato ed una pattuglia di carabinieri sotto casa. Insomma, un inferno, fino a quando, senza una ragione, lo Stato con una semplice telefonata si è reso latitante.
Nel corso degli ultimi 5 anni ho impiegato tutti i miei risparmi per autofinanziare la ricerca sulle navi dei veleni affondate nei mari d'Italia. Ergo: non vivo di rendita ma di dura ed impedita fatica alla ricerca della verità sul campo. Non ho la disponibilità finanziaria per sostenere anche questo lavoro che però, merita l'attenzione dell'opinione pubblica, ma soprattutto giustizia!
Occorrono almeno 20 mila euro per portare a termine il film documentario. Attualmente sono stati donati da 16 persone, una somma complessiva di euro 1.710.
Questo diario internautico, i cui contenuti sono gratuiti, è visitato quotidianamente da migliaia di persone. Ergo: nella vita si dà e si prende, non si può solo prendere! Per chi volesse è il momento di dare una mano per un interesse generale.
Chiunque può volontariamente finanziare questa iniziativa con un bonifico bancario sul seguente
conto corrente di Poste Italiane numero
93227742
(Iban: IT80 J076 0115 7000 0009 3227 742)
specificando la causale "Francesco Padre: contributo per documentario". Tutti i versamenti saranno debitamente registrati e pubblicati integralmente su questo blog.
Anche se un simile dolore è impagabile, il ricavato economico di questa opera di denuncia sarà interamente devoluto alle famiglie dei pescatori assassinati!
Grazie!
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