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mercoledì 16 gennaio 2013

PRODI STA ULTIMANDO IL LAVORO? PRIMA L'EURO ORA I CINESI???

SUONA IL DA-GONG SU PRODI AL COLLE? - UNA RELAZIONE DEI SERVIZI SEGRETI INVIATA A MONTI E D’ALEMA INDIVIDUA NELLA AGENZIA DI RATING CINESE “DAGONG” UN PERICOLO PER L’ITALIA – PRODI E’ SUPERCONSULENTE DELLA DAGONG E “PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA STRATEGIA DI CRESCITA INTERNAZIONALE” - RISCHI DI UN “SACCHEGGIO” DELLE INDUSTRIE ITALIANE? NEL MIRINO DEGLI 007 LA PROSSIMA APERTURA DI UNA SEDE A MILANO…


http://www.dagospia.com
Franco Bechis per "Libero"

Allarme rosso! I servizi segreti italiani hanno tirato giù dal letto il presidente del Consiglio Mario Monti e già che c'era - no anche il presidente del Copasir, Massimo D'Alema. Non c'è tempo da perdere, perché proprio mentre i politici italiani si baloccano con le elezioni, il nemico è pronto ad approfittarne e sta per infiltrarsi nella Regione più ricca del paese e con furbizia da lì si cuccherà una ad una le più belle aziende italiane, mettendo ko l'economia nazionale.


ROMANO PRODI


E chi è il nemico, la spia di segreti industriali intercettata dai valorosi 007 italiani? Un tipo da fare andare per traverso colazione, pranzo e cena sia a Monti che a D'Alema: Romano Prodi. Vero che nell'ultima relazione riservata dei servizi a governo e Copasir che lancia l'allarme sulla calata della finanza cinese in Italia il nome dell'ex premier italiano non viene mai fatto.








MASSIMO DALEMA
Ma anche i bambini capiscono che a lui ci si riferisce quando nella relazione riservata i servizi italiani si inquietano per la prossima apertura a Milano della sede della «agenzia di rating cinese Dagong - global credit rating - arma strumentale per Pechino per la ricerca e valutazione di fattibilità degli investimenti in Italia».

Nel settembre 2011 Prodi apparve infatti con il suo faccione sulla prima pagina del China Daily, che rivelò proprio il suo contratto di consulenza con l'agenzia di rating cinese Dagong, di cui l'ex premier italiano era diventato «punto di riferimento per la strategia di crescita internazionale». Grazie a Prodi la Dagong voleva lanciare l'attacco alle tre sorelle del rating, tutte americane: Moody's, Fitch e S&P.

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