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venerdì 13 dicembre 2013

RICERCA, UN COCKTAIL DI SEI SOSTANZE NATURALI SCONFIGGE IL CANCRO:ISOFLAVONI,CURCUMINA,INDOLO 3 CARBONOLO,FICOCIANINA C,RESVERATROLO,QUERCITINA



29 novembre 2013 - Gli esperti lo ripetono ormai da tempo: un corretto stile di vita e una alimentazione sana, giocano un ruolo fondamentale nel prevenire e nel contrastare il cancro. Ora arriva una nuova conferma che ha dell’incredibile: 6 sostanze naturali presenti in diversi alimenti e spezie, unite insieme sono risultate un cocktail efficace in grado di uccidere il 100% delle cellule cancerogene del tumore al seno.

Lo studio è stato condotto da Madhwa Raj, professore e ricercatore di ostetrica e ginecologia del LSU Health Sciences Center New Orleans e del Stanley S. Scott Cancer Center e i risultati sono stati pubblicati sul numero di novembre della rivista scientifica The Journal Of Cancer.

Lo studio. I ricercatori del team hanno testato 10 sostanze protettive già note presenti in cibi come broccoli, uva, tofu (soia), mele e curcuma, prima di stabilire le 6 componenti migliori da utilizzare.



Nello specifico: isoflavoni dalla soia, curcumina dalla curcuma, indolo-3-carbonolo dalle crucifere, ficocianina C dalla spirulina, resveratrolo dall’uva e un flavonoide (quercitina) presente nella frutta, nella verdura e nel tè. 
Queste sei sostanze sono poi state somministrate sia a cellule cancerogene che a un gruppo di cellule di controllo, sia singolarmente che in combinazione tra loro. L’esito è stato inaspettato per i ricercatori: se le singole sostanze risultavano inefficaci da sole, contrariamente somministrate insieme diventavano potentissime e in grado di uccidere il 100% delle cellule cancerogene.

La ricerca ha dimostrato infatti che la somministrazione di questo cocktail di sostanze, è stata in grado di ridurre le cellule tumorali in modo significativo: oltre l’80%. Nelle cellule campione si è potuto addirittura innescare un processo che ha portato alla morte il 100% delle cellule cancerogene. Inoltre, ulteriori approfondimenti hanno permesso ai ricercatori di non rilevare effetti secondari nocivi sulle cellule di controllo. Una buona notizia che potrebbe portare nel tempo a sviluppare delle cure meno invasive di quelle attuali.

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