tratto da versolaluce
La spiegazione della profezia di san Malachia si nasconde nel modo della sua esposizione e nei capisaldi della dottrina della fede. Il nome Petrus Romanus indica che, dopo l'interruzione della successione dei papi che avviene con Gloria Olivae, ci sarà di nuovo un papa a Roma. San Nicola di Flue sembra proprio far riferimento a questo insegnamento profetico del vescovo irlandese Malachia, quando afferma che: “La Chiesa alla fine sembrerà essersi estinta, e la successione di Pietro sembrerà conclusa.” E così la Beata Emmerick, che vede "il trasferimento della chiesa", e del "nuovo papa" precisa: “Non è romano, ma è italiano. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima.” Ma il segreto del pontificato che va sotto il nome di Gloria Olivae è quello più nascosto e più grande.
Il testo della profezia di Malachia non afferma che Petrus Romanus sia immediatamente consecutivo al Gloria Olivae della lista ordinata dei motti latini. Anzi, proprio il fatto che le caratteristiche di questo pontificato siano esposte in modo diverso, cioè non con un motto come gli altri, ma con una vera e propria descrizione, collocata dopo l'interruzione della successione apostolica che arriva fino a Gloria Olivae, dice che ci sarà un intervallo di tempo tra il pontificato di Gloria Olivae e quello di Petrus Romanus.
Nell'esposizione di Malachia, dopo il motto Gloria olivae, la successione ordinata dei papi si interrompe e inizia il capitolo della persecuzione finale della chiesa romana; profezia che si conclude con il testo:
« In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. »
« Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine. »
E' da notare che il testo finale non contiene alcuna nuova profezia rispetto alla rivelazione biblica, ma è semplicemente la conseguenza del fatto che, prima o poi, la sequenza dei papi è destinata a concludersi.
Lo stesso nome originario e fondamentale di Petrus Romanus, non dà alcuna indicazione caratteristica particolare del papa, bensì dice essenzialmente e soltanto "il papa che siede in Roma".
Ciò sembra piuttosto rimarcare un fatto: che, cioè, dopo l'interruzione della successione apostolica e l'intervallo di tempo che ne segue, ci sarà un papa a Roma. E questo fa notizia, tanto da essere il nome con cui è definito l'ultimo papa. Ciò significa che con Gloria Olivae si verifica, oltre all'interruzione della successione dei papi, anche l'abbandono della sede di Roma; il papa che gli succede viene dalla sede dell'esilio.
San Nicola di Flue sembra proprio far riferimento a questo insegnamento profetico del vescovo irlandese Malachia, quando afferma che: “La Chiesa sarà punita perché la maggioranza dei suoi membri, in alto e in basso, si pervertiranno. La Chiesa affonderà sempre di più finché alla fine sembrerà essersi estinta, e la successione di Pietro e degli altri Apostoli sembrerà conclusa.” (XV secolo, profezia di San Nicola di Flue)
Allo stesso modo, la Beata Caterina Emmerick vede nel periodo della grande tribolazione “il trasferimento della chiesa” e il nuovo papa: “Allora vidi davanti a me lo Sposo Celeste ed Egli mi parlò per lungo tempo. Egli disse, fra le altre cose, che questo trasferimento della Chiesa da un luogo ad un altro significava che essa sarebbe sembrata in completo declino. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico significato della parola. Ma sarebbe risorta. Vidi un nuovo Papa.” (Beata Emmerick)
Tutte le profezie successive a quella di san Malachia, che parlano della “persecutione extrema sancte romanae ecclesie”, cioè dell'aggressione finale che si concentra sull'istituzione romana e sul suo impero spirituale sopra le anime, concordano nell'indicare la violenza estrema con cui l'orgoglio di “ecclesiastici” pieni di “tenebra” colpisce i fedeli che vogliono custodire i contenuti interiori della verità del vangelo, costringendoli a seguirli nell'errore; una violenza tale da rappresentare una “tempesta”, un “flagello” e una “battaglia” dottrinale mai vista, “un massacro”, che costringe il Santo Padre a lasciare la sede di Roma:
"La Santa Chiesa sarà perseguitata...e Roma sarà senza un pastore..." (XIX secolo, profezia della Ven. Madre Agnese Steiner)
"La religione verrà perseguitata e i preti massacrati... Il Santo Padre sarà obbligato a lasciare Roma." (XIX secolo, profezia della Beata Anna Maria Taigi, Siena)
Il momento in cui ciò accade è individuato da diversi mistici proprio nel periodo che segue l'anno 2000 e nel quale, secondo l'elenco di Malachia, si colloca il pontificato Gloria Olivae:
"Quando il vescovo di Roma assumerà due nomi un imperosarà prossimo a crollare: quello della bestemmia. Ma sarebbe follia esultare di gioia, perché non sarà la fine ma l'inizio dei dolori. I cristiani saranno numerosi, ma avranno dimenticato la legge cristiana e la loro fede sarà di parole. Ai patriarchi, al vescovo di Roma che bagnerà la terra con il suo sangue, il Cielo affiderà il compito di riportare la Chiesa alle origini. Sarà questo il momento di abbandonare i palazzi per ritornare nell'umiltà, nella pace delle catacombe, di rivivere la Chiesa dei martiri della fede."(XVIII secolo, profezia del monaco Basilio di Kronstadt, San Pietroburgo)
L'impero della bestemmia è quello della donna assisa sui sette colli sulla cui fronte sono scritti nomi di bestemmia:
Vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra». Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna. La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra».(Apocalisse 17)
Giovanni evangelista e san Paolo sono i due apostoli che avvertono i fedeli del Cristo che il mistero di iniquità è in atto nella chiesa fin dalle origini e che questo crescerà fino a manifestare l'uomo iniquo che siede nel tempio di Dio. Ciò significa che gli uomini, nel loro libero arbitrio, scelgono nel corso dei secoli di strutturare la chiesa terrena in maniera anticristica, per questo la chiesa diventa la grande prostituta della fine descritta nell'Apocalisse, covo di demoni. Giovanni Paolo I e II sono i due soli pontefici nella storia della chiesa ad avere assunto un nome doppio, proprio unendo i due apostoli della rivelazione del mistero d'iniquità che si compie nella chiesa terrena: oscurando il sole nascente nell'umanità e il pontefice nella chiesa.
"Vedo che il secolo che comincia nel 1800 non sarà ancora l’ultimo. Il regno dell’Anticristo si avvicina. I densi fumi che ho visto salire dalla terra e oscurare la luce del sole, sono le false massime dell’irreligione … che stanno confondendo... e spargendo dappertutto delle tenebre tali da oscurare la fede e la ragione. Una notte vidi un certo numero di ecclesiastici. Il loro orgoglio e l’aspetto severo sembravano esigere il rispetto di tutti. Essi costrinsero i fedeli a seguirli. Ma Dio mi comandò di oppormi ad essi: «Essi non hanno più diritto di parlare in Mio nome», mi disse Gesù. Ho visto nella luce del Signore che la Fede e la nostrasanta Religione si sarebbero indebolite in quasi ogni regno cristiano. Dio ha permesso che essi fossero castigati dai malvagi per svegliarli dalla loro apatia. E dopo che la giustizia di Dio sarà stata soddisfatta, Egli riverserà un’abbondanza di grazie sulla Sua Chiesa, diffonderà la Fede e ristabilirà la disciplina della Chiesa... Un giorno mi trovai in una vasta pianura, sola con Dio. Mi apparve Gesù, e dalla cima di una piccola collina, mostrandomi un sole bellissimo all’orizzonte, mi disse mestamente: «Il mondo va verso la fine, e il tempo della Mia seconda venuta si avvicina. Quando il sole sta per tramontare, uno sa che il giorno è quasi al termine e che presto arriverà la notte... valuta il tempo che rimane al mondo». Guardai attentamente e mi sembrò che il sole sarebbe tramontato fra due ore. Gesù disse: «Non dimenticare che questi non sono millenni ma solo secoli, e sono pochi». Al comando del loro padrone questi uomini malvagi hanno attraversato il mondo come furie per preparare la via e la sede per l’Anticristo, il cui regno si sta avvicinando. Con il soffio corrotto del loro spirito orgoglioso hanno avvelenato le menti degli uomini. Come persone infettate da una pestilenza, essi si sono trasmessi a vicenda il male, e il contagio è divenuto generale. (Suor della Natività)
"Nel centro dell’inferno ho visto un abisso buio e dall’aspetto orribile e dentro di esso era stato gettato Lucifero, dopo essere stato assicurato saldamente a delle catene…Dio stesso aveva decretato questo; e mi è stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. (Beata Emmerick)
Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione. La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione. È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà. Ecco il tempo, l'abisso si apre. Ecco il re delle tenebre. Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo. (La Salette)
tratto da versolaluce
Riguardo agli eventi descritti da san Malachia sotto l'ultimo pontificato Petrus Romanus, in cui si manifesta il "Judex tremendus" in persona, c'è da dire che essi non sono una profezia personale, bensì sono l'esposizione dell'insegnamento profetico contenuto nella Bibbia, che Malachia in quanto vescovo spiega seguendo il libro di Ezechiele e quello dell'Apocalisse, in cui il Signore stesso viene "come pastore" e "Re dei re" per dividere il suo popolo dal falso cristianesimo, facendolo uscire da Roma, fino alla completa distruzione di Babilonia, la città blasfema costruita su sette colli (Ap 17,9) e al giudizio universale. Così, anche nel predire l'abbandono della sede di Roma Malachia ha la sua fonte essenziale nelle pagine bibliche che riferiscono l'apocalittica decisione divina di dare in mano ai pagani l'atrio del tempio (cioè i suoi spazi materiali esterni e circostanti rispetto all'altare e al tabernacolo, che sono il cuore interiore della fede), affinché sia calpestato a causa della perversione dei sacerdoti:
Egli mi disse: «Figlio d'uomo, vedi ciò che fanno costoro? le grandi abominazioni che la casa d'Israele commette qui, perché io mi allontani dal mio santuario? Ma tu vedrai altre abominazioni ancora più grandi». 9 perciò, ascoltate, o pastori, la parola del SIGNORE! 10 Così parla il Signore, DIO: Eccomi contro i pastori; io domanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascere le pecore; i pastori non pasceranno più se stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca 11 Perciò, com'è vero che io vivo", dice il Signore, DIO, "perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue infamie e con tutte le tue abominazioni, anch'io non avrò pietà. "Eccomi! io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca di loro. 12 Come un pastore 13 le farò uscire 15 Io stesso pascerò le mie pecore. Eccomi, io farò venire su di voi la spada e distruggerò i vostri alti luoghi (Libro di Ezechiele)
Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: «Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. 2 Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa (Apocalisse 11)
Alla luce dell'insegnamento di san Paolo sul Cristo totale si spiega poi l'ultimo e più profondo significato di questa profezia. Insegna san Paolo che Gesù di Nazareth è l'incarnazione umana del corpo cosmico del Cristòs Sotér, unigenito dall'Eterno. L'essere universale incarnato in Gesù è fatto di cellule che sono gli esseri umani particolari, che formano in terra il suo corpo mistico ecclesiale. Gesù è il capo e pontefice di questo corpo mistico e perciò tutti i pontefici della chiesa sono cellule di lui. Secondo questa dottrina del Cristo totale, ciascun pontefice è un riflesso di una caratteristica propria del Cristo,cosicché ciascun motto latino che singolarmente rappresenta un pontefice, insieme a tutti gli altri rappresenta uno solo: il Cristo che torna e le circostanze del suo ritorno (si spiegano così anche i motti latini negativi che indicano in antipapi e circostanze avverse la contrapposizione al suo ritorno). Perciò:
la lista ordinata dei motti latini allora, in questa chiave di lettura dottrinale, è la modalità che descrive la successione dei pontefici ordinati nella chiesa latina di Roma e che necessariamente descrive anche, nel suo insieme, le caratteristiche del Cristo unico pontefice che tornerà alla fine;
l'interruzione della lista segnala una interruzione di questa ordinazionecome fatto essenziale della “persecutione extrema” che è il capitolo che inizia proprio in quel punto;
la successione si arresta al pontificato Gloria Olivae, indicando con questo nome sia l'ultimo papa validamente eletto (perché qui si ferma la lista ordinata), sia il motivo per cui inizia in quel momento la “persecutione extrema”: la definizione Gloria dell'ulivo (Gloria Olivae) indica in primis il Messia in persona, che torna nell'epoca di quel pontificato "come pastore" e "Re dei re" ; e così in quel momento l'aggressione contro l'autorità del capo della chiesa, che costringe il papa a lasciare la sede di Roma, è la contrapposizione a Lui che sta tornando tra i suoi. La persecuzione è estrema principalmente perché diretta contro il suo ritorno in persona, quel pontificato è definito Gloria Olivae principalmente perché è quella l'epoca del ritorno dell'incarnazione del Cristo.
Ma nel corso di questa fase appare comunque il pontefice ultimo della storia e riconquista la sede di Roma: Petrus Romanus, il pontefice italiano che viene dalla sede dell'esilio della chiesa, succede a Gloria Olivae e guida il suo popolo fino alla fine delle tribolazioni e alla distruzione della città assisa sui sette colli quando, “giudice tremendo”, giudicherà ogni nefandezza compiuta.
Su questa stessa linea di insegnamento profetico, che dalla Bibbia passa attraverso gli apostoli e i santi, si colloca fin dall'inizio la predicazione di Benedetto XVI. Ratzinger: “E' lui il sole nascente della storia. Dio nella carne di un essere umano, che ora diviene il luogo della sua abitazione nel mezzo della creazione” (Introduzione allo Spirito della Liturgia)
La sua rinuncia al potere di governo materiale per concentrarsi nella guida spirituale è la decisione del Vicario di Cristo di condurci ad uscire dalle tenebre delle false dottrine che hanno invaso l'istituzione terrena, verso la 'visita' di Dio, fuori dal territorio di una fede illusoria, che non riconosce più la vera incarnazione del Cristo e non ha più l'attesa del suo ritorno in terra.
BXVI: "Vorrei lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore: la Chiesa non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente. La Chiesa si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimanepresente per sempre." (Saluto di Congedo ai cardinali, 28.02.2013)
"Il nostro uomo interiore deve prepararsi per essere visitato da Dio.(Udienza, La conversione per il Regno dei Cieli, 13.2.2013)
In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre. Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Poi vidi un'apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente... Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma". “Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni". (Beata Emmerick)
Ancora una volta i pazzi sembrano aver preso il sopravvento! Ma il giorno della giustizia è arrivato. Ecco il vostro Re; egli avanza fra la confusione di quei giorni tempestosi. (XIX secolo, profezia di Suor Bertina Bouquillon, Francia)
“A Roma le tenebre stanno scendendo sempre di più sulla roccia che mio figlio Gesù vi ha lasciato per edificare, educare e far crescere spiritualmente i suoi figli” (1995, messaggio della Madonna a Civitavecchia)
"Vedo il Signore mentre flagella il mondo e lo castiga in una maniera orribile tanto che pochi uomini e donne resteranno... Il Signore mi ha mostrato quanto sarà bello il mondo dopo questo terribile castigo. Le persone saranno come i cristiani della Chiesa primitiva" (XIX secolo, profezia della Ven. Madre Agnese Steiner)
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