Il 2014 che inizia “è un ulteriore passo verso la meta che sta davanti a noi: una meta di speranza, una meta di felicità, perché incontreremo Dio, ragione della nostra speranza e fonte della nostra letizia”. Lo ha affermato Papa Francesco
nell’omelia pronunciata ieri pomeriggio in San Pietro in occasione del “Te Deum” di fine anno.
nell’omelia pronunciata ieri pomeriggio in San Pietro in occasione del “Te Deum” di fine anno.
“Dobbiamo – ha esortato – raccogliere, come in una cesta, i giorni, le settimane, i mesi che abbiamo vissuto, per offrire tutto al Signore”. “Domandiamoci – ha suggerito il Pontefice – come abbiamo vissuto il tempo che Lui ci ha donato?”.
”Lo abbiamo usato – ha continuato Francesco – soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spenderlo anche per gli altri?”. “Quanto tempo – si è chiesto inoltre ad alta voce il Papa – abbiamo riservato per ‘stare con Dio’, nella preghiera, nel silenzio, nell’adorazione?”.
Nell’omelia di fine anno, Bergoglio ha poi sottolineato che siamo già nei “tempi ultimi”, dopo i quali il passaggio finale sarà la seconda e definitiva venuta di Cristo. “Con Gesù – ha concluso il Pontefice – è venuta la ‘pienezza’ del tempo, pienezza di significato e pienezza di salvezza. E non ci sarà più una nuova rivelazione,ma la manifestazione piena di ciò che Gesù ha già rivelato”. La visione biblica e cristiana del tempo e della storia, infatti, “non è ciclica, ma lineare: è un cammino che va verso un compimento“.
Frasi “misteriose”, che potrebbero presagire un anno nuovo di fondamentale importanza per l’umanità intera e che lasciano spazio a varie interpretazioni.
L’apostolo Giovanni definisce il tempo presente in modo preciso: «È giunta l’ultima ora» (1 Gv 2,18). Questa affermazione – che ricorre nella Messa del 31 dicembre – sta a significare che con la venuta di Dio nella storia siamo già nei tempi “ultimi”, dopo i quali il passaggio finale sarà la seconda e definitiva venuta di Cristo. Naturalmente qui si parla della qualità del tempo, non della quantità. Con Gesù è venuta la “pienezza” del tempo, pienezza di significato e pienezza di salvezza. E non ci sarà più una nuova rivelazione, ma la manifestazione piena di ciò che Gesù ha già rivelato. In questo senso siamo nell’“ultima ora”; ogni momento della nostra vita non è provvisorio, è definitivo, e ogni nostra azione è carica di eternità; infatti, la risposta che diamo oggi a Dio che ci ama in Gesù Cristo, incide sul nostro futuro.
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