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lunedì 15 ottobre 2012

ROBERTO DE MATTEI:"MA COSA C'ENTRA TUTTO QUESTO CON LA PIENEZZA E L'INTEGRITA' DELLA FEDE CATTOLICA,LA GLORIA DI DIO E LA SALVEZZA DELLE ANIME?"



L’incontro che si è svolto il 5 e il 6 ottobre ad Assisi ha visto un vero dialogo tra credenti e non credenti, come diceva il programma, o una serie di monologhi tra non credenti, senza la presenza di alcuno che professasse integralmente la Verità cattolica? A farlo pensare sono le ripercussioni mediatiche dell’evento ma anche spiace dirlo, la fisionomia culturale di colui che dell’incontro è stato l’indiscusso protagonista. In cosa crede infatti S. Em.za il cardinale Gianfranco Ravasi? Limitiamoci alla prefazione che egli ha recentemente apposto a La vita di Antonio Fogazzaro(Morcelliana, Brescia 2011) di Tommaso Gallarati Scotti (1878-1940).LEGGI TUTTO

QUELL'EUROPA PREMIATA CON IL NOBEL PER LA PACE......




  
(Mara Gergolet su Corriere.it) BANJA LUKA –  «Non chiedo molto. Padre, lo dica lei: è vero che non vi ho chiesto molto?». Elemosinare no. Tutto si sopporta, un’unica stanza per vivere, senza acqua e senza bagno («quando piove, vado fuori con l’ombrello»), stufetta elettrica perché non c’è il camino. Ma non di essere scambiati per mendicanti. Vent’anni fa, prima di questo misero rifugio con pizzi di nylon alla finestra Marija Abdulic, 70 anni, la casa con i documenti in regola ce l’aveva. «Entrarono in sei – dice rivolta a padre Davor – in cinque minuti me ne andai». Soldati, civili? «Non voglio ricordare». Serbi. Cacciarono migliaia di croati dalle case di Banja Luka tra il ’92 e il ’93. «Se ho provato a riaverla, la casa? Ho speso tutti i soldi per gli avvocati. Ho avuto solo bugie». Ora, dice, a casa sua vive il figlio d’un amico del presidente Dodik. «Aspettano che moriamo tutti, noi vecchi. Poi nessuno più reclamerà indietro la nostra roba». E quel che non ha fatto la pulizia etnica, lo completerà il tempo.

Banja Luka, Republika Srpska. Qui, basta vedere i viali di vecchi platani, non è caduta una granata. I serbi erano maggioranza, ora questo è il capoluogo della loro entità «semiautonoma». Dei 40 mila croati ne sono rimasti tremila. E croato vuol dire cattolico. «Stiamo scomparendo, vogliono farci estinguere», dice il vescovo Franjo Komarica. Perché in un Paese che si divide non su linee religiose (nessuno mette in discussione la convivenza religiosa) ma etniche, i gruppi nazionali hanno un’origine religiosa. Komarica l’ha detto dieci giorni fa a San Gallo, in Svizzera, alla conferenza dei vescovi europei, prima ancora all’Europarlamento, lo ripete da anni. «A noi non hanno dato una chance di sopravvivere – spiega nell’episcopato -. In questi saloni ho ricevuto delegazioni di europei, americani, la Nato. E uno, un grande nome, è sbottato: “Per noi, voi valete al massimo quanto i cavalli nelle stalle”. L’ho ringraziato: “Eccellenza, lei almeno ha detto la verità. Io non tradirò il suo nome, ma può star certo che ripeterò questa sua frase a tutti”».

È questa la grande accusa dei cattolici all’Europa del Nobel per la pace: d’aver sì imposto la fine della guerra con gli accordi di Dayton, ma fallito la pacificazione. «Dayton ha legalizzato i crimini», dice Komarica. Per Ivo Tomasevic, portavoce della Conferenza episcopale, «non c’è peggior ingiustizia di quella imposta per legge». Quegli accordi andrebbero riscritti, ma l’Ue non ci sente.LEGGI TUTTO

LIBIA: ALI ZEIDAN NUOVO PRIMO MINISTRO


 Congresso libico elegge il nuovo primo ministro

Libia - il congresso nazionale ha eletto Ali Zeidan (nella foto)  come primo ministro  e gli ha chiesto di proporre un quadro entro due settimane. Zeidan, che si presentò come indipendente, è stato un lungo tempo avversario del leader libico Muammar Gheddafi.



france24.com Il Congresso Nazionale Generale  ha eletto Ali Zeidan, da lungo tempo avversario del deposto dittatore Muammar Gheddafi, come primo ministro; é stato riferito dal  capo gruppo .

"Ali Zeidan viene eletto primo ministro e gli viene chiesto di proporre un quadro entro due settimane", Mohammed Megaryef, presidente dell'Assemblea nazionale, ha commentato in una trasmissione  in televisione.

Approfittando del sostegno della coalizione liberale , Zeidan ha vinto 93 dei voti espressi

Ex diplomatico di carriera, Zeidan ha disertato nel 1980 mentre era in servizio presso l'ambasciata libica in India, e trascorse i successivi tre decenni in esilio.E 'stato membro del Fronte nazionale di opposizione per la Salvezza della Libia, fondato nel 1981 da dissidenti all'estero, prima di diventare un avvocato con sede a Ginevra per i diritti umani in Libia.

Il  NFA contiene 39 degli 80 posti riservati per i partiti in assemblea. 
E'guidato da Mahmud Jibril, uno degli architetti della rivolta 2011 che ha rovesciato il regime di Gheddafi.

Zeidan, come Jibril, ha svolto un ruolo chiave per vincere il riconoscimento internazionale per la leadership politica dei ribelli che hanno combattuto le forze di Gheddafi, dopo un'escalation della rivolta popolare  nella guerra civile.
Hrari,  56 anni, accademico, si dice che abbia sostenitori del Partito della Giustizia e delle Costruzioni, che è stato lanciato dai Fratelli Musulmani e rappresenta la seconda forza con 17 posti a sedere.
I seggi rimanenti nel gruppo sono detenuti da piccoli partiti e 120 candidati indipendenti   di convinzioni miste ideologiche e politiche.
La difficoltà di formare un governo in grado di soddisfare le parti e gli attori chiave si é cristallizzata la settimana scorsa, quando l'assemblea ha respinto una "crisi" proposta dall' eletto primo ministro Mustafa Abu Shagur e lo ha destituto.
Abu Shagur ha detto che i due maggiori blocchi politici si rivoltarono contro di lui, perché non avrebbe pressato le loro richieste per una serie di ministeri.

Il primo ministro neoeletto  deve affrontare molte sfide in un paese ancora pieno di armi e che lotta per la riconciliazione quasi un anno dopo la cacciata di Gheddafi e la morte.

martedì 9 ottobre 2012

MARCO DELLA LUNA: "IL MES ( ESM ) E GLI ALTRI APPARATI EUROPEI CUI SI STA CEDENDO SOVRANITA' E' IN CONFLITTO CON L'ART. 11 DELLA COSTITUZIONE"

RAPPRESENTANZA, CORRUZIONE E RIVOLUZIONE


di Marco Della Luna 08.10.2012

Scandalo dopo scandalo, si compone il quadro d’insieme di ciò che i politici e i partiti effettivamente fanno, perseguono, negoziano: la lottizzazione e l’intercettazione delle risorse pubbliche e delle prebende private, lecite e non.

Nessuno di loro può dire di essere diverso, di essere onesto, che si tratta di mele marce isolate o isolabili. Tutti sapevano di che vive il sistema politico-amministrativo, i partiti. Hanno scientemente accettato di far parte di esso, vi hanno trovato il loro posto, il loro reddito. Non mi risulta che qualcuno abbia solo sbirciato dentro, e poi si sia ritirato in disgusto e denunciando le mangerie. Nel  web
http://www.youtube.com/watch?v=ngWs2j_T6p0&feature=related

si trovano  accuse allo stesso Giorgio Napolitano, oggi fustigatore dell’immoralità politica, di essersi fatto rimborsare, come parlamentare europeo, il prezzo pieno dei biglietti aerei, € 900, quando invece viaggiava low cost a 90. La cosa suscitò scandalo in Germania nel 2004.

Soprattutto non possono non sapere i dirigenti, i segretari, i parlamentari, i membri del governo, i consiglieri e governatori regionali, etc. etc. Volete che i vertici dei rispettivi partiti non sapessero che cosa facevano Penati, Lusi, Fiorito? Avete dimenticato gli studi criminologici da cui risultavano le quote di spartizione tra DC, PSI, PSI, cioè 40-40-20%? Persino chi giurava guerra al sistema e strillava, si è di regola fatto assimilare.

Sono dunque tutti compartecipi, tutti politicamente e moralmente omologati, anche se non tutti penalmente colpevoli. Non è possibile risanare il sistema togliendo singoli elementi, le mele marce.

Non è possibile, perciò, risanare-rinnovare il sistema per via giudiziaria: i pm e i giudici trattano per legge esclusivamente casi singoli e limitatamente ai profili penali, mentre il male è dell’insieme e non limitato all’aspetto penale. Non è possibile nemmeno se i pm forzano la realtà ravvisando reati in comportamenti che reato non sono.

L’avv. Carlo Taormina ha ragione: il reato commesso da Fiorito non è il peculato – delitto grave, a danno della pubblica amministrazione e perseguibile d’ufficio, e che consiste nel prendersi beni o denari pubblici – bensì l’appropriazione indebita – reato lieve, che consiste nel prendere o trattenere beni o denari privati di cui si ha il possesso, e che non è perseguibile d’ufficio, ma solo a querela del privato danneggiato, ossia, nella fattispecie, del PDL o del gruppo consiliare. Anzi, siccome è chiaro che i partiti, nella realtà empirica, si fanno e si gestiscono proprio per procurare quei guadagni privati, e altri, così come una società imprenditoriale si fa per procurare guadagni ai soci, allora non c’è nemmeno l’appropriazione indebita. Fiorito ha riscosso dividendi sull’utile aziendale.

Ad essere franchi, ci troviamo al cospetto di un crimine più grave, ma non previsto e non punito ossia l’associazione per delinquere della classe politica, finalizzata a distrarre beni e denari pubblici per realizzare profitti privati, facendo transitare il grisbi attraverso rimborsi elettorali ai partiti, gruppi parlamentari, consiliari, giornali di partito, fondazioni, altre forme di spesa pubblica; transito realizzato attraverso atti legislativi e deliberativi di vari livelli.

I partiti e i politici sono legittimati ad esistere al fine dello svolgimento di due precise funzioni:

-rappresentare i cittadini, collegandoli alle istituzioni;

-gestire la cosa pubblica bene e nell’interesse generale.

Lo fanno?

No.

Non rappresentano i cittadini, ma gruppi di interesse particolari, compreso il proprio gruppo o casta; e gestiscono la cosa pubblica molto male e nell’interesse di quei gruppi particolari, nonché di interessi stranieri. Costano, nuocciono, non rappresentano, sono privi di legittimazione.

L’azione risanante a una simile degenerazione non può essere interna al sistema malato, perché per riuscire deve eliminarlo; non può venire dal palazzo, né dai tribunali, né dalle urne – e in effetti non è venuta, nonostante Mani Pulite, nonostante le riforme elettorali, nonostante i cambi di maggioranze, di moneta, di nome dei partiti… la matrice di mentalità, di prassi, di formazione è sempre quella, e non la si cambierà mettendo in pista un trentenne carino e un omosessuale dichiarato.

L’azione realmente riformante può essere solo esogena al sistema: la rivoluzione popolare, che spazza via tutti, o la conquista straniera. Si sta realizzando la seconda, attraverso lo spread, il debito, le cessioni di sovranità. Una conquista capitalistica. Senza che nessun politico rilevi che la formalizzazione della subalternità della posizione italiana entro il MES e gli altri apparati europei cui si sta cedendo la sovranità è in conflitto con l’art. 11 della Costituzione, che consente la limitazione della sovranità nazionale solo sulla base della parità. Il take-over del capitalismo straniero, segnatamente tedesco, è oramai tanto avanzato e difficilmente reversibile, che il regime italiano (o europeo? eurotedesco?) può permettersi, per recuperare consenso popolare mentre porta a compimento l’operazione, di sforbiciare – magari per ora solo sulla carta – qualche mangeria dei livelli inferiori della politica, per qualche centinaia di milioni: Ovviamente non può colpire quelle dei livelli alti, per centinaia di miliardi. E soprattutto alleggerendo, dietro l’ostentazione di controlli fiscali teatrali quanto stupidi, i controlli seri sui principali evasori fiscali, ossia banche e assicurazioni, come risulta dal seguente comunicato:

“Dall’indagine è emerso che, in Italia, i principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%). … “Per combattere l’evasione fiscale bisogna privilegiare i controlli sostanziali sui grandi contribuenti anziché quelli formali fatti sui lavoratori dipendenti/ autonomi – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – E’ necessario riformare il fisco italiano e la riscossione dei tributi, istituendo Lo Sportello del Contribuente presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei. I grandi contribuenti sono diventati maestri nell’evasione fiscale e la stanno esportando anche negli altri paesi europei. “.> CONTRIBUENTI.IT – ASSOCIAZIONE CONTRIBUENTI ITALIANI >staff@contribuenti.it

E allora, realisticamente, meglio seguire le indicazioni del Prof. Claudio Pioli, già deputato nella “legislatura breve”, e propugnatore dei principi di F. von Mises:

In una situazione in cui molte variabili hanno comportamenti rigidi o anelastici che dir si voglia, quali i consumi di base in gran parte “primari” della popolazione, non resta che avere il coraggio richiesto ad altri paesi in altre sedi: cancellare la metà del debito pubblico per ritornare nei parametri di Maastricht (60% del PIL).

Sappiamo infatti che la vera lotta all’evasione che conta non verrà mai fatta, per cui è meglio ridimensionare il debito, che non si rimborserà mai a tassi “liberi” di mercato (in quanto il tasso d’interesse deve misurare, tra l’altro, il rischio d’insolvenza dell’emittente…), sia cancellandone una parte del valore nominale (sostituzione dei titoli di credito o cancellazione delle scritture informatiche, quando non esiste la sostanza, diciamo così, cartolare del credito), sia realizzando in cinque anni 500 miliardi di introiti dalla vendita di beni pubblici.

Ma per riuscire a venderli, bisogna che il mercato torni a tirare, che i soldi girino, quindi bisogna dar crediti ragionevoli alle imprese produttive, abbattere le tasse sugli immobili e sul lavoro, e rilanciare gli investimenti infrastrutturali di lungo termine.


08.10.12 Marco Della Luna

VOCE DI POPOLO VOCE DI DIO !!!!

Un manifesto con la scritta, 'da Hitler a Merkel' mostrato da un manifestante ad Atene


www.ansa.it
La tensione è palpabile nel centro di Atene, dove fra poche ore arriverà la cancelliera tedesca Angela Merkel, che è quasi deserto e praticamente blindato da circa 7.000 poliziotti: una vasta zona del centro cittadino - dall'Hilton hotel, dove alloggerà la delegazione tedesca, sino a piazza Syntagma, dove sorge il Parlamento - da questa mattina é preclusa al traffico e per ora vi transitano solo mezzi pubblici e taxi.

Tutte le manifestazioni di protesta organizzate per oggi dai sindacati e dai partiti politici sono state proibite dalla polizia per limitare al massimo l'eventualità di incidenti ma numerosi agenti in tenuta antisommossa, per ora ancora a bordo dei grossi pullman blu della polizia, sono pronti a dispiegarsi intorno all'edificio del Parlamento.LEGGI TUTTO

lunedì 8 ottobre 2012

MAGDI CRISTIANO ALLAM, ESPERTO DI ISLAM, ALZA LA SUA VOCE IN DIFESA DEI DIRITTI RELIGIOSI DEI CRISTIANI


(http://www.corrispondenzaromana.it di Mauro Faverzani) 
Sta percorrendo le piazze di tutta Italia per parlare di cristianofobia. Anzi, di “nuova” cristianofobia: è’ l’on. Magdi Cristiano Allam, 61 anni, da 5 convertitosi dall’islam alla fede cattolica, eurodeputato e presidente del movimento Io amo l’Italia, deciso più che mai a denunciare i massacri e i casi di emarginazione civile, perpetrati contro i cristiani ai quattro angoli del pianeta: “I dati evidenziano come i cristiani oggi siano i più discriminati e perseguitati per la propria appartenenza religiosa -afferma- Si stima che su cento persone, che subiscono la violazione del diritto alla libertà religiosa nel mondo, 75 sono cristiane, così come nel corso della Storia 70 milioni di cristiani sono stati martirizzati per la loro fede. Di questi, 45 milioni nel XX secolo. Ogni anno ci sono 105 mila nuovi martiri cristiani, uno al minuto”. Cifre terribili e raccapriccianti.

Gli osservatori evidenziano da tempo la crescita dell’islamismo radicale, in Italia ed in Europa. Cosa l’ha determinata e cosa significa questo per il nostro tessuto e per le nostre radici culturali, storiche e valoriali? “Nei Paesi arabi e islamici, che si affacciano sulla sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo -osserva l’on. Magdi Cristiano Allam- i cristiani rappresentavano il 95% della popolazione fino al VII secolo. Oggi sono calati a 12 milioni di fedeli pari al 6% e si prevede che nel 2020 divengano solo il 3%. Dalla Seconda Guerra Mondiale si stima che 10 milioni di cristiani abbiano abbandonato queste zone, costretti dalla persecuzione, dalle guerre o da necessità.

Quindi, la crescita oggi del radicalismo islamico, verificatasi -bisogna ammetterlo con grande franchezza - con l’aiuto dell’Occidente, che ha consentito loro di accedere al potere in Marocco, in Tunisia, in Libia, in Egitto ed ora anche in Siria, indubbiamente rappresenta una catastrofe per l’avvenire. In Paesi come la Cina, la Corea del Nord, il Vietnam o anche l’India i cristiani vengono effettivamente perseguitati, ma è solo nell’Islam che questa persecuzione viene legittimata da ciò che è scritto nel Corano e da ciò che fece Maometto”.

Si parla spesso di un Islam “radicale”: ne esiste quindi anche uno moderato, con cui è possibile parlare? “So che esistono i musulmani moderati, in quanto persone -afferma- Ma sicuramente non esiste un islam moderato, in quanto fa riferimento a due pilastri: il Corano considerato opera increata al pari di Dio, quindi della stessa sostanza di Dio ovvero non interpretabile, ma da attuarsi alla lettera; e Maometto, guerriero che ha personalmente partecipato a dei massacri come quello che nel 627 portò allo sgozzamento e alla decapitazione di circa 800 ebrei della tribù dei Banu Qurayza, alle porte di Medina. Per queste ragioni l’islam non è una religione moderata, è un’ideologia che predica l’odio, la violenza e la morte. Per nostra fortuna, le persone hanno invece una loro specificità e non sono il prodotto automatico ed acritico dei dogmi di quella fede, né insieme formano un blocco monolitico”.

Anche in Occidente, pur non dovendo versare il proprio sangue, i cristiani non stanno molto meglio… “Senza dubbio -conferma l’on. Magdi Cristiano Allam- Anzi, il relativismo religioso si è annidato anche all’interno della stessa Chiesa: mettendo sullo stesso piano, a prescindere dai loro contenuti, le religioni, le culture ed i valori, fa sì che da un lato pienamente si legittimi l’islam e dall’altro si annacqui la Verità in Gesù Cristo. E questo porta alla perdita della spiritualità, al venir meno della capacità del Cristianesimo di essere punto di riferimento e di avere una valenza identitaria, che è sicuramente la realtà storica della nostra civiltà, ma della cui crisi oggi dobbiamo prender atto”.

Di cosa c’è bisogno oggi, secondo Lei, per salvare i cristiani dalle persecuzioni? Serve di nuovo lo spirito, che già fu delle Crociate? “Quello che occorre oggi -afferma- è innanzi tutto il recupero del nostro diritto, del nostro dovere ad usare la ragione, per entrare nel merito dei contenuti, prendendo atto che ciò che è scritto nel Corano, ciò che ha detto e ciò che ha fatto Maometto, è del tutto incompatibile con i diritti fondamentali della persona LEGGI TUTTO

I CINESI HANNO MESSO LE MANI SUL PETROLIO E SUL GAS IN CAMEROUN



Il direttore generale della Società Nazionale Idrocarburi del Cameroun (SNH), Adolf Moudiki e Presidente della Addax Petroleum Corporation (Addax Petroleum), Zhang Yi, ha annunciato il 24 settembre, la scoperta nel Camerun di 20 milioni di barili petrolio e 200 miliardi di piedi cubi di gas (5,66 miliardi di m3).

La scoperta è stata fatta dopo la perforazione del pozzo esplorativo nell'offshore Padouk-1X nel Blocco Iroko, Rio del Rey Bacino, Addax Petroleum, società controllata al 100% del gruppo cinese Sinopec.

La controllata detiene la licenza esclusiva ricerca Iroko permesso esplorativo Ngosso e Mokoko concessione Abana nel bacino del Rio Rey. Un bacino che ha una produzione media di 16.000 barili al giorno.

Beh Padouk-1X, che aveva iniziato a perforare 10 Luglio 2012 ha raggiunto una profondità totale di 2.616 metri prima di essere sospesa nel settembre 2012, si è riunito in sei serbatoi di petrolio, tra cui 38,6 RST m di altezza netta olio e 65,1 m di altezza netta di gas RST, dice Addax Petroleum.

"Riserve recuperabili sono stimate in 20 milioni di barili di petrolio e 200 miliardi di piedi cubi di gas. Queste stime di volumi recuperabili non comprendono quelle riserve aggiuntive che vengono individuate durante la fase di valutazione nel 2013 ", hanno dichiarato congiuntamente le due società.

"Addax Petroleum e SNH sono determinati a contribuire alla valorizzazione delle risorse petrolifere in Camerun, e  il fatto della scoperta di Padouk-1X ha coronato i loro sforzi. Questa scoperta  supporta la nostra strategia, per invertire il declino della produzione, osservato nel campo maturo Mokoko Abana, e promuovere  aumento della produzione a lungo termine, il lancio di un importante programma per ottimizzare la produzione nei campi già esistenti,ma anche un ambizioso programma di esplorazione e di valutazione",  ha commentato Adolphe Moudiki e Yi Zhang.

SNH ritiene che la produzione nazionale di petrolio potrebbe aumentare da 63.211 b / d al 31 dicembre 2011 a 90.000 b / d, alla fine del 2012.

In una recente intervista pubblicata sul sito internet della società, Moudiki Adolphe, ha dichiarato che la SNH cerca di aumentare le riserve nazionali, aumentando l'esplorazione petrolifera. "Così, nel 2012, agli operatori i programmi di lavoro per una dozzina di pozzi esplorativi in ​​totale.

Fonte:

MAGDI CRISTIANO ALLAM, SALVIAMO I CRISTIANI DELL'ALTRA SPONDA DEL MEDITERRANEO!

(di Magdi Cristiano Allam Il Giornale 8/10/2012). 
Sull'altra sponda del Mediterraneo si sta perpetrando l'atto finale del Jihad, la guerra santa islamica, finalizzata ad eliminare la presenza dei cristiani, i veri autoctoni. Erano il 95% della popolazione nel Settimo secolo, il 20% nel 1945, il 6% oggi. Dalla Seconda guerra mondiale circa 10 milioni di cristiani sono stati costretti a emigrare dai Paesi arabi. Ebbene il simbolo della resistenza estrema e del prevedibile tracollo del cristianesimo è diventata Rable, una cittadina siriana alla frontiera con il Libano dove da mesi circa 12 mila cristiani vivono sotto l'assedio imposto da più di un migliaio di terroristi islamici di Al Qaeda accorsi dall'Afghanistan, dal Pakistan, dalla Tunisia, dalla Libia e dall'Egitto per sostenere le milizie dei Fratelli Musulmani e dei Salafiti siriani.

E noi, cristiani della sponda settentrionale del Mediterraneo, ci siamo schierati con i terroristi islamici, dalla parte dei carnefici dei nostri fratelli nella fede, apparentemente obnubilati dal mito della “primavera araba”, il più colossale inganno della storia contemporanea del Medio Oriente, assecondando le mire egemoniche della Turchia, sottomettendoci alla volontà dell'Arabia Saudita e del Qatar che finanziano i terroristi islamici e da cui dipendiamo per le forniture di petrolio e gas, la disponibilità dei fondi sovrani, l'accesso ai loro mercati. Di fatto abbiamo consapevolmente o meno immolato i cristiani d'Oriente sull'altare del dio denaro e al tempo stesso stiamo commettendo la follia suicida di scavare la fossa della nostra civiltà laica e liberale che si fonda sulle radici cristiane.LEGGI TUTTO

E' SEMPRE LA SOLITA STORIA, LE ISTITUZIONI PAGANO ALLE CALENDE GRECHE!!!

http://www.ideawebtv.it 8 ottobre 2012 di admin

Attraverso una lettera inviata al presidente della Regione Roberto Cota e al presidente della Provincia Gianna Gancia, la Sezione Autolinee di Confindustria Cuneo ha fatto proprio il grido di allarme per l’insostenibile ritardo dei pagamenti lanciato dalle 18 aziende di autolinee del consorzio Granda Bus, che ha in gestione il trasporto pubblico locale della Granda. Ad oggi il credito maturato si attesta intorno ai 13,5 milioni di euro.

“I pagamenti da parte della provincia di Cuneo per i servizi di trasporto pubblico locale sono fermi ad un acconto di marzo 2012 – scrive nella lettera a Regione e Provincia Serena Lancione, presidente della Sezione Autolinee di Confindustria Cuneo -. Non c’è nessuna traccia, inoltre, del saldo per i servizi resi nell’anno 2011 (la cui entità si attesta intorno al 10% del valore contratto di appalto), senza contare i servizi sostitutivi le linee ferroviarie. Questa situazione, già più volte segnalata alla Provincia e alla Prefettura di Cuneo sin dallo scorso giugno, non solo non si è sbloccata, ma sta rischiando di aggravarsi in maniera irreparabile, al punto che le aziende non sono più in grado di pagare né le retribuzioni né il gasolio per far circolare i mezzi”.LEGGI TUTTO

SANZIONI ALL' IRAN, CLASSE MEDIA DURAMENTE COLPITA DAL CALO DEL COMMERCIO IN DOLLARI ED IL GOVERNO DIVENTA ANCORA PIU' POTENTE MA L'OCCIDENTE PARE NON RENDERSENE CONTO!


Su Business Insider un'analisi - dalla parte dell'occidente, ma reale e non propagandistica - che ci fa capire quali potrebbero essere i veri effetti delle sanzioni e la verità sul crollo controllato del rial iraniano.


Voci dall'estero 8/10/12
Contrariamente a quanto riportato, non c'è l'iperinflazione in Iran in questo momento.

Infatti, le sanzioni occidentali imposte al commercio di petrolio iraniano stanno fallendo miseramente l'obiettivo.
E un crollo di regime - o anche un'altra sollevazione popolare come quella del giugno 2009 - sembra più lontano che mai.
Nel frattempo, il regime Iraniano sta usando le attuali sanzioni impostegli dall'Occidente come arma per indebolire la sua minaccia interna più pericolosa - la classe media iraniana composta di persone istruite, relativamente filo-occidentali.
Così, la guerra economica che l'Occidente sta conducendo contro l'Iran per indebolirne il regime, in realtà ne sta potenziando il potere di controllo.
Prima di arrivare a questo, però, diamo uno sguardo al motivo per cui non vi è alcuna iperinflazione in Iran - perché quello che viene confuso come iperinflazione dagli osservatori esterni e dalla stampa in questo momento è in realtà il meccanismo attraverso il quale i leader iraniani stanno stringendo la morsa sulla società iraniana.

Il crollo del rial iraniano LEGGI TUTTO

IRAN, ALLE FASCE POVERE MANCANO I SUSSIDI, LE FASCE MEDIO-RICCHE DIVENTANO POVERE PER MANCANZA DI MONETA ESTERA.

Teheran ha attuato un cambio fisso col dollaro, ma il mercato è bloccato. Intanto i prezzi degli alimenti salgono ogni giorno con incrementi fino al 100%. Il parlamento critica la politica populista di Ahmadinejad. Imprenditori e classe media alla ricerca di moneta estera.


Teheran (AsiaNews/Agenzie 08/10/2012 15:02) - Con il valore della sua moneta (il rial) sempre più in basso, l'Iran ha dato indicazioni per attuare un cambio fisso col dollaro, mentre crescono le critiche al presidente Ahmadinejad. Intanto la popolazione cerca di acquistare valuta straniera di contrabbando, accusando i pasdaran di essere dei privilegiati nel trovare dollari sul mercato.


Nei giorni scorsi la moneta iraniana è sceso al livello più basso in... anni, a 37.500 rial per un dollaro. La popolazione, già provata da anni di embargo internazionale e da un'inflazione che è giunta al 25%, si trova ora a fronteggiare un incremento quotidiano dei prezzi di pane, riso, latte, carne di pollo, formaggio, zucchero, yoghurt, aumentati fino al 100%.



Nei giorni scorsi la popolazione è insorta a Teheran e in altre città criticando gli alti prezzi e le scelte finanziarie del governo. Le manifestazioni - le prime dopo quelle dell'Onda verde, il movimento di critica agli ayatollah - sono state bloccate dalla polizia.

Nel tentativo disperato di fermare l'inflazione, il governo ha stabilito da ieri un cambio fisso col dollaro a 25.970, ma quasi nessun ufficio di cambiavalute si vuole sottomettere perché al mercato nero si riesce a vendere dollari a 28-30mila rial.LEGGI TUTTO

GIANNI PARDO: "PER QUALE MOTIVO LA CRISI DOVREBBE FINIRE?" SI DEVE CAMBIARE ROTTA



Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it 08/10/2012

Che cosa ci aspetta, dopo le elezioni del 2013? Normalmente si sa che se vince il partito A applicherà il programma A, se vince il partito B applicherà il programma B. Ma questo oggi non è più valido. Il centrodestra ha la spensieratezza sostanziale di chi crede di partire perdente, il centrosinistra, dato vincente, assolutamente non sa che pensare e non osa formulare un programma. Dovunque ci si accapiglia su quisquilie: particolari senza importanza, beghe di partito, alleanze da stringere senza neppure chiedersi per quali finalità. Molti credono di trovare un approdo di pace nell’idea del “Monti bis”: “Con lui quanto meno le cose non peggioreranno ed eventualmente l’Europa ci aiuterà”. Pie illusioni che avrebbero un senso solo se Bruxelles disponesse di poteri illimitati. Siamo talmente concentrati su noi stessi da non vedere che il problema non è soltanto nostro. Da un lato ci sono altri Paesi in crisi quanto e più di noi, dall’altro, se la situazione peggiorasse ulteriormente, anche gli Stati che sembrano avere un’economia sana tenterebbero soltanto di salvare se stessi.

La triste realtà dell’Europa è che ci si occupa dei sintomi e non della malattia. Da anni, tutta la politica economica è intesa solo al contenimento della crisi. Cioè a salvare l’euro e la vita finanziaria dei Paesi maggiormente esposti alla sfiducia dei mercati; a far sì, ad ogni costo, che la Grecia non dichiari default e non esca dall’euro; che la Spagna possa ancora pagare gli stipendi e che le sue banche non falliscano. Intenti lodevoli ma inefficaci. Se un aeroplano vola verso una montagna non serve che rallenti, perché si schianterà lo stesso. Deve cambiare rotta. 

Non si tratta di un pessimismo teorico e fatalistico, si tratta di una banale deduzione. Se, in seguito ai provvedimenti fin qui adottati, le condizioni che hanno portato alla crisi dell’euro e dell’Europa fossero migliorate; se si fosse almeno un po’ liberata l’economia dai mille pesi parassitari che l’opprimono; se ci si avviasse a ritrovare la salute, si potrebbe essere ottimisti. Se al contrario le condizioni non sono cambiate, se Paesi come l’Italia – reputati virtuosi, fra quelli in crisi – vedono lo stesso aumentare il loro debito pubblico e sprofondano in una drammatica recessione, che ragione c’è d’essere ottimisti? Per quale motivo la crisi dovrebbe finire? Chiediamolo coraggiosamente: perché non dovrebbe sbattere contro la montagna l’aeroplano che non ha cambiato rotta?

Fino ad oggi i mercati si sono contentati di vaghe promesse – quelle formulate nei mille summit europei – o delle parole di un Draghi. Ma come si sono ubriacati senza ragione di ottimismo, potrebbero domani ubriacarsi, con qualche ragione in più, di pessimismo. Ecco ciò che è sconfortante. Non è il Pd che non sa che programma formulare, per il 2013: è l’Europa. L’Unione continua a navigare a vista e spera che tutto migliori per miracolo, mentre al contrario gli indicatori mostrano che la recessione continua e probabilmente non risparmierà nessuno. La Francia non è mai stata tanto preoccupata. Col loro peso, le organizzazioni degli Stati stanno uccidendo economicamente le nazioni. 

In Italia Oscar Giannino ha lanciato lo slogan efficace “fermare il declino”: che è il desiderio di tutti. Ma ciò si può ottenere solo eliminando le cause che lo provocano. L’Europa non dovrebbe cercare di non far fallire la Grecia, concedendole dei prestiti; dovrebbe aiutarla a cambiare il modello sociale a tal punto da renderla magari più povera, sul momento, ma sulla via del rilancio. E invece nulla è stato fatto in questo senso. In Italia si è solo saputo aumentare la pressione fiscale. Non importa notare che l’Europa ci ha richiesto delle riforme che il governo Monti non ha potuto realizzare: in politica la buona volontà non ha corso legale. L’Europa avrebbe dovuto dire “O fate questo o uscite dall’euro. O invertite la direzione di marcia o vi molliamo. Quali che possano essere i costi. Tanto, se non cadrete nel burrone domani, ci cadrete dopodomani”.

Ecco perché il futuro è angoscioso. Non è solo l’Italia che non ha un progetto politico ed economico: non l’ha neppure l’Europa. Se le condizioni che ci hanno portato a poco a poco a questa immane crisi non sono cambiate, è evidente che esse ci porteranno a poco a poco ad una crisi ancora peggiore e infine al disastro. 

Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it

8 ottobre 2012

domenica 7 ottobre 2012

IN UN MONDO SPORCO, CHE OGNI GIORNO CI FA INDIGNARE, NON VERGOGNIAMOCI DI PIANGERE PER "UNA VITA" VERAMENTE CRISTIANA.



di Antonio Socci 6 OTTOBRE 2012 

Ricordate quel milione di giovani, per l’anno santo del 2000, a Roma, attorno a papa Wojtyla? Cantavano “Jesus Christ, you are my life”. I giornali laici li sbeffeggiarono dicendo che in realtà quella era una fede di facciata, superficiale.

Era vero? Che ne è di loro?

Chiara Corbella è la risposta.LEGGI TUTTO







sabato 6 ottobre 2012

RICONQUISTARE LA SOVRANITA'

Di Stefano D'Andrea
"La BCE è indipendente soltanto da qualsiasi controllo democratico e da qualsiasi responsabilità nei confronti della gente comune. E' uno strumento al servizio della classe dei capitalisti" afferma nel video allegato un ragazzo che credo sia un deputato del parlamento europeo. L'affermazione è imprecisa:la BCE è uno strumento al servizio dei rentiers e dei capitalisti del nord europa. I capitalisti del sud europa, quelli che intendono guadagnare profitti dallo svolgimento di un'attività economica, cominciano a non passarsela tanto bene.

Proprio nel fatto che la BCE non è nemmeno uno strumento al servizio di tutti i capitalisti, bensì soltanto di quelli del nord europa, risiede la grande debolezza della costruzione dell'Unione europea, destinata comunque ad implodere, anche se, per un po' di tempo, in assenza di reazione dei popoli, la satanica gabbia d'acciaio produrrà ancora povertà, diminuzione di coesione sociale e territoriale e indipendentismi opportunistici .LEGGI TUTTO

venerdì 5 ottobre 2012

APERTA LA FIERA DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA ....DOMENICA IL PALIO DEGLI ASINI

ORAMAI NON SI CONTANO PIU' .....


da www.lindipendenza.com 04.10.2012
Quando ha saputo che la banca non gli rinnovava il fido, non ha retto: ha atteso che la famiglia fosse addormentata e ha tentato di farla finita. Se non fosse che la moglie, svegliatasi per bere un bicchiere d’acqua, l’ha trovato in tempo, ci sarebbe stato un nome in più nella lista degli imprenditori suicidatisi per problemi economici. Una storia, purtroppo, tipica ormai: un imprenditore che non viene pagato dai clienti, una banca che chiude i rubinetti, Equitalia che bussa alla porta, le bollette che si ammassano insolute.

(.......)«Equitalia e le banche dimostrano con questa famiglia il modo tipico che hanno di comportarsi, affossando invece di sostenere gli imprenditori» interviene l’avvocato Federico Alati, che alcuni mesi fa ha organizzato ad Albignasego una serata sui metodi usati da Equitalia. E mette a disposizione la sua mail (federico.alati[at]gmail.com) in caso qualcuno offrisse un lavoro alla signora.
Fonte: il mattino di Padova


ANCHE ASSUNTINA MORRESI CERCA DI ANALIZZARE LA SITUAZIONE E CONDIVIDE ANTONIO SOCCI MA CONCLUDE CON UNA CURIOSA AFFERMAZIONE

di Assuntina Morresi 4 Ottobre 2012

Sta succedendo di tutto. Vediamo di raccapezzarci qualcosa.

UNO: la politica sembra veramente impaludata, incapace di riprendersi, tutti i partiti nessuno escluso. Si sta navigando a vista, anzi, si sta fermi, a vista. E se il PdL pare arrotolato su se stesso, dalle parti del Pd volano gli stracci per le primarie, mentre Casini & Fini a forza di tattiche e strategie non sanno più neanche loro da che parte stanno. La verità è che sono tutti in attesa del risultato di tre eventi, la combinazione dei quali darà a ognuno l’indicazione di come muoversi. Mi spiego: per il PdL e il Pd e l’UdC è fondamentale capire cosa succederà: a) nelle elezioni in Sicilia, dove UdC e Pd sono alleati contro il PdL b) se vince Renzi o no alle primarie del Pd c) quale sarà la legge elettorale.

A seconda di come finiranno questi tre eventi, i partiti decideranno come muoversi. E fino ad allora, sarà buio pesto. Rassegnamoci.

DUE: scandali e corruzione. Nessuno può chiamarsi fuori. Il che non consola, può non piacere, ma è così. In Lazio i soldi ai gruppi se li prendevano tutti, PdL, Pd, UdC, IdV. E una volta che il consiglio di presidenza decideva di darli ai partiti, diventavano dei partiti, cioè di associazioni private che potevano farci quel che volevano. Quindi se, per ipotesi, Fiorito – campione di preferenze, 30.000 circa, e quindi scelto da chi lo conosceva e non nominato dal partito - riuscirà a dimostrare che tutti quei soldi sono arrivati legittimamente nei fondi del partito, poi quel che ci ha fatto sono fatti suoi, e potrebbe passarla liscia, dal punto di vista giudiziario: se un partito dice che per fare attività politica deve comprare il SUV al capogruppo, oppure organizzare convegni, o regalarli alla sagra delle forchette, non è oggetto di indagine. E quindi il problema vero, prima che giuridico, è un problema politico e morale: è possibile che tutti i partiti fossero d’accordo per spartirsi una marea di soldi? Si, lo è. Tutto questo è disgustoso? Sicuramente si. Ma la corruzione non è qualcosa che si limita alla classe politica. E’ di oggi la notizia che i soldi delle tasse pagate in alcuni comuni mediante una società di nome “Italia tributi” andavano ad arricchire i capi di questa società, e non erano versati ai comuni, come invece doveva essere. Non politici corrotti, stavolta, ma imprenditori corrotti, ed avidi fino all’inverosimile. Tutta questa corruzione ci circonda, è “democraticamente” distribuita fra tutti i ceti sociali, in ogni orientamento politico. E allora? Difficile ripartire se non si hanno punti di riferimento. In una società scristianizzata, dove l’orizzonte è la vita materiale e terrena, dove si pretende che i desideri diventino diritti, mi dite per quale motivo uno non dovrebbe approfittare del momento buono per fare soldi e goderseli finchè può? Perché no, se poi tutto finisce qua? Troppo semplice come considerazione? Non credo, non so. Ditemi voi.

TRE: in questo momento difficile, è bene che i cattolici tengano sempre presente il criterio ultimo per giudicare chi fa politica, e cioè la tutela dei valori non negoziabili: vita, matrimonio fra uomo e donna, libertà di educazione. Un pacchetto che non si può spacchettare, prendere o lasciare tutto insieme, questa è la condizione per farsi votare (e fa pure rima). Non sappiamo quali partiti e con quali regole e persone si andrà a votare. Sicuramente, anche se Renzi perdesse le primarie, tutta questa sua incredibile campagna significherà comunque che un bel po’ di gente del Pd, i vecchi notabili, non potrà più essere ricandidata. E di conseguenza, anche gli altri partiti si dovrebbero adeguare. Parlare di proposte politiche nuove con D’Alema, Livia Turco, Cesa, Fini, Carfagna, Verdini e Pisanu in lista saprebbe di stantìo (per questo la Prestigiacomo se n’è andata dal PdL: è in parlamento dal 1994, chissà se l’avrebbero ricandidata….). Sarebbero improponibili. Se poi Renzi vincerà, ci sarà una vera e propria rivoluzione, perché almeno il Pd si spaccherebbe, e diventerebbe lui il capo dei moderati, stavolta intorno al centro-sinistra (nel 1994 fu Berlusconi l’outsider che unì i moderati, intorno a sé, inventando un nuovo centro destra): per questo stanno cercando in tutti i modi di impedirglielo. Nel frattempo noi teniamoci stretti i valori non negoziabili.

QUATTRO: capisco bene che Monti dà affidabilità, e condivido pienamente l’analisi che ha fatto Antonio Socci. Ma il fatto di essere così etero diretti – non parlo di complotto di cui saremmo vittime, ma di forti e inevitabili “influenze” straniere - mi fa istintivamente paura. Se già sappiamo che il futuro capo di governo deve essere lui, perché altrimenti l’Italia va a picco, perché così è stato deciso in Europa e “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”, ma allora, dico, se è così, faccio una proposta: perché alle elezioni non ci danno le schede precompilate, croce su Monti già messa, e ci risparmiamo tutte queste discussioni? In fondo, facevano qualcosa del genere anche in URSS, e ci sono campati settant’anni….

PERCHE' LA CHIESA E' CON MARIO MONTI? SIAMO CERTI CHE NON SIA MIOPE? L'ANALISI DI SOCCI .....




di Antonio Socci 02.10.2012

Oggi ho pubblicato su “Libero” una riflessione sulla situazione politica del nostro Paese. Nei mesi scorsi ho criticato molte volte l’attuale governo e il suo premier. E continuo ad avere molte riserve. Tuttavia…

Monti è l’unico futuro realistico del nostro Paese. La sua candidatura, esplicitata la settimana scorsa, nell’immediato scongiura il probabile governo Bersani-Vendola, ritenuto devastante in Italia e all’estero. Non a caso Pd e Sel, che da mesi si sentono la vittoria in tasca, hanno reagito con irritazione.

Più a lungo termine il Monti-bis ha le maggiori chances di portare l’Italia fuori dalla grande crisi e lontano dal baratro (che ancora ci minaccia).

Per questo a sostegno del ritorno Monti a Palazzo Chigi troviamo (secondo me col Quirinale) le realtà fondamentali del sistema-Italia cioè Confindustria, Chiesa, Fiat-Marchionne, Cisl, mondo cattolico e mondo laico, grande stampa (come il Corriere della sera) e mondo bancario.

Ma a sostenere con forza il suo ritorno a Palazzo Chigi dopo le elezioni del 2013 sono anche e soprattutto, con molta energia, gli investitori stranieri, Stati Uniti, Germania e Unione europea. Ecco perché l’annuncio del 27 settembre scorso (fatto, non a caso, al Council of Foreign Relations di New York City) suona come una campana a morto per le ambizioni di Bersani e Vendola (peraltro già minate dal ciclone Matteo Renzi).

Per parafrasare una celebre copertina dell’ “Economist” del 2003 su Berlusconi, è come se il messaggio che arriva da tutto il mondo recitasse: “Why Bersani in unfit to lead Italy”. Il duo Bersani-Vendola (che in fondo riesuma il vecchio Pci) è “unfit”, inadatto a guidare l’Italia nella grande crisi in corso.

Qualcuno storcerà il naso davanti all’evidente investitura internazionale di Monti. Ma bisogna evitare due estremismi, entrambi ingenui e sbagliati.

Il primo consiste nel credere che allora sia stato già tutto deciso da una sorta di complotto internazionale. 
Il secondo consiste nel pensare che il nuovo governo possa e debba essere tutto e solo un giochetto elettorale fra noi, in casa. Una lotteria fra italiani.

Agli ingenui del primo tipo va fatto notare che l’esito elettorale è comunque decisivo, perché la democrazia non è stata abolita e il nostro voto può veramente decidere la nostra sorte. In particolare le scelte del Pdl possono far pendere la bilancia per Monti o per Bersani. Con tutto quello che ciò comporta.

Agli ingenui del secondo tipo va detto che siamo interdipendenti: l’Italia vive in un sistema di relazioni, scambi, alleanze e trattati internazionali, ha ceduto quote di sovranità alla Ue, come gli altri paesi europei, partecipa alla moneta unica e si trova a dover gestire un megadebito pubblico per ridurre il quale ha bisogno della cooperazione internazionale e di politiche molto rigorose (ci siamo impegnati a ridurlo, già il prossimo anno, di 45 miliardi di euro).

PERCHE' GRILLO FA COSI' PAURA ALLA VECCHIA POLITICA ED ANCHE ALLA CHIESA???


Il Washington Post parla di Grillo e del Movimento 5 Stelle come dell'incognita politica italiana che potrebbe porre fine all'esperimento dell'euro.

PARMA, Italia – Sembra Jerry Garcia, fa battute come Jon Stewart e dice che il mondo non ha nulla da temere dall’uomo più divertente d’Italia. Perché, dunque, l’Europa trema per il terremoto politico Beppe Grillo?

Per saperlo, basta guardare al recente discorso tenuto dal fenomeno comico-diventato-politico in questa antica città, famosa per le forme di formaggio parmigiano e le fette di prosciutto, ora epicentro della ” rivoluzione Grillo”. Quattro mesi dopo che il suo Movimento a cinque stelle è salito qui al governo, con una vittoria a sorpresa che ha fatto spiccare il volo al suo profilo nazionale, si è fermato in una piazza della città e ha pronunciato una tirata senza fiato contro “le forze” che cercano di distruggere la società italiana.

Nel paese che alle sue prossime elezioni potrebbe salvare o distruggere il futuro dell’euro, egli ha descritto la Germania e la Francia come i padroni dell’Europa, che vorrebbero dissanguare l’Italia. Ha fatto un appello a un referendum sull’euro e ha detto che Roma dovrebbe seguire le orme di Argentina ed Ecuador, e sospendere i pagamenti sul debito nazionale. Ha chiamato Mario Monti – primo ministro ad interim Italiano, acclamato dai leader europei come l’autore di dolorose riforme economiche in un paese riluttante - “Rigor Monti,” un gioco di parole sul rigor mortis, che sta trasformando l’Italia in un cadavere.

L’anno scorso, i sondaggi davano il movimento di Grillo al di sotto del 4 per cento. Ma ora sta riempiendo il vuoto politico, e delle indagini più recenti hanno mostrato che quasi un italiano su cinque lo sostiene, e il suo movimento si colloca solo pochi punti al di sotto dei due principali partiti. Egli sta promuovendo la sua rivoluzione sulle piazze in tutto il paese, e sembra inevitabile il paragone con Benito Mussolini. Ma Grillo, il cui messaggio di sinistra anti-corruzione rispecchia più da vicino quello del liberal americano Michael Moore, dice che chi lo accusa di evocare il Duce manca il punto.

“Mi chiamano populista, ci chiamano nazisti, mi chiamano Hitler, ma non capiscono”, ha detto in un’intervista. “Quello che sta accadendo è che il nostro movimento sta riempiendo uno spazio simile a quello che ebbero i nazisti in Germania o ora [Marine] Le Pen in Francia. Ma noi non siamo come loro. Noi siamo moderati, bella gente, e noi siamo l’unico baluardo rimasto tra l’Italia e gli estremisti veri.” LEGGI TUTTO

ALLA UE ED A MONTI IL KM.0 NON E' GRADITO....ECCOLA LA GLOBALIZZAZIONE!!!




da “http://www.ideawebtv.it 5 ottobre 2012 di admin
Lunedì 1° ottobre è entrato in vigore il nuovo accordo di liberalizzazione degli scambi tra l’UE e il Marocco, fortemente punitivo per le nostre produzioni”. Lo ricorda la Confagricoltura di Cuneo, rimarcando come l’accordo preveda misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli ben più favorevoli al Marocco che all’Europa, che comporteranno un aumento delle importazioni di ortofrutta e altri prodotti mediterranei a causa della diminuzione dei dazi doganali.

Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio aveva già più volte espresso tutte le sue perplessità in merito a questo accordo: “È evidente che questa intesa così com’è stata approvata risulta ben più favorevole al Marocco che ai Paesi europei, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta - ha sottolineato - e, all’interno dell’Europa, è più vantaggiosa per le produzioni dei Paesi continentali che per quelle dei Paesi mediterranei. Potremmo ritrovarci sul mercato prodotti che non rispettano i nostri rigorosi sistemi di controllo e non sono chiamati a sottostare alla nostre regole, dando origine così a forme di concorrenza che penalizzeranno anche le aziende cuneesi”.LEGGI TUTTO