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venerdì 5 ottobre 2012

PERCHE' LA CHIESA E' CON MARIO MONTI? SIAMO CERTI CHE NON SIA MIOPE? L'ANALISI DI SOCCI .....




di Antonio Socci 02.10.2012

Oggi ho pubblicato su “Libero” una riflessione sulla situazione politica del nostro Paese. Nei mesi scorsi ho criticato molte volte l’attuale governo e il suo premier. E continuo ad avere molte riserve. Tuttavia…

Monti è l’unico futuro realistico del nostro Paese. La sua candidatura, esplicitata la settimana scorsa, nell’immediato scongiura il probabile governo Bersani-Vendola, ritenuto devastante in Italia e all’estero. Non a caso Pd e Sel, che da mesi si sentono la vittoria in tasca, hanno reagito con irritazione.

Più a lungo termine il Monti-bis ha le maggiori chances di portare l’Italia fuori dalla grande crisi e lontano dal baratro (che ancora ci minaccia).

Per questo a sostegno del ritorno Monti a Palazzo Chigi troviamo (secondo me col Quirinale) le realtà fondamentali del sistema-Italia cioè Confindustria, Chiesa, Fiat-Marchionne, Cisl, mondo cattolico e mondo laico, grande stampa (come il Corriere della sera) e mondo bancario.

Ma a sostenere con forza il suo ritorno a Palazzo Chigi dopo le elezioni del 2013 sono anche e soprattutto, con molta energia, gli investitori stranieri, Stati Uniti, Germania e Unione europea. Ecco perché l’annuncio del 27 settembre scorso (fatto, non a caso, al Council of Foreign Relations di New York City) suona come una campana a morto per le ambizioni di Bersani e Vendola (peraltro già minate dal ciclone Matteo Renzi).

Per parafrasare una celebre copertina dell’ “Economist” del 2003 su Berlusconi, è come se il messaggio che arriva da tutto il mondo recitasse: “Why Bersani in unfit to lead Italy”. Il duo Bersani-Vendola (che in fondo riesuma il vecchio Pci) è “unfit”, inadatto a guidare l’Italia nella grande crisi in corso.

Qualcuno storcerà il naso davanti all’evidente investitura internazionale di Monti. Ma bisogna evitare due estremismi, entrambi ingenui e sbagliati.

Il primo consiste nel credere che allora sia stato già tutto deciso da una sorta di complotto internazionale. 
Il secondo consiste nel pensare che il nuovo governo possa e debba essere tutto e solo un giochetto elettorale fra noi, in casa. Una lotteria fra italiani.

Agli ingenui del primo tipo va fatto notare che l’esito elettorale è comunque decisivo, perché la democrazia non è stata abolita e il nostro voto può veramente decidere la nostra sorte. In particolare le scelte del Pdl possono far pendere la bilancia per Monti o per Bersani. Con tutto quello che ciò comporta.

Agli ingenui del secondo tipo va detto che siamo interdipendenti: l’Italia vive in un sistema di relazioni, scambi, alleanze e trattati internazionali, ha ceduto quote di sovranità alla Ue, come gli altri paesi europei, partecipa alla moneta unica e si trova a dover gestire un megadebito pubblico per ridurre il quale ha bisogno della cooperazione internazionale e di politiche molto rigorose (ci siamo impegnati a ridurlo, già il prossimo anno, di 45 miliardi di euro).

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