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mercoledì 27 maggio 2009

CONTROLLI PER CHI VA IN USA

Cari amici,
lo so che è una vecchia notizia, ma ho scelto di postare alcune vecchie notizie perché insieme riflettiamo su cosa veramente serve ai cittadini e non su quello che limita la nostra libertà e viola la nostra privacy.
Ci viene detto che tutto ciò viene fatto per la tutela della nostra sicurezza.
Apriamo gli occhi e sturiamoci le orecchie……………….
Se non staremo attenti perderemo tutti i nostri diritti
Occhio a chi andremo a votare alle Europee,diffidiamo da chi ci vuole proteggere legandoci mani e piedi impedendoci poi di manifestare...........se passa il Trattato di Lisbona saranno guai seri per tutti. 


01 gennaio 2007
Caselle di posta e carte di credito tenute per sempre sotto controllo
Conti ed email controllate per chi va in Usa
Il Daily Telegraph legge i documenti dell'accordo che regola l'ingresso dei passeggeri che in aereo partono dall'Europa
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Le caselle email e le transazioni delle carte di credito dei citttadini dell'Unione europea che volano negli Usa potranno essere passate al setaccio dalle autorità americane. Lo scrive il quotidiano britannico Daily Telegraph, che ha avuto accesso ai documenti relativi all'accordo tra Ue e Usa che da quest'anno regola l'ingresso dei passeggeri provenienti dall'Europa. Fornendo il numero di carta di credito e l'email alla compagnia aerea che vola negli Usa, il passeggero apre di fatto i propri dati personali alle autorità americane, che potranno vedere tutte le transazioni o i messaggi, anche non relativi al viaggio in questione. Il quotidiano ha ottenuto i documenti dal ministero dei Trasporti britannico, grazia alla legge sulla libertà di informazione.
PREOCCUPAZIONE - A preoccupare le associazioni per le libertà civili c'è anche il fatto che la misura è unilaterale, ovvero Washington si è solo limitata a promettere di "incoraggiare" le aerolinee americane a fare lo stesso con i paesi europei. Il ministero per la sicurezza nazionale americano ha detto esplicitamente che userà questi dati non solo contro il terrorismo, ma anche indagando su altri reati. Se un cittadino europeo vorrà opporsi, afferma il Telegraph, dovrà farlo in una corte americana, il che rende qualsiasi salvaguardia della privacy di fatto inesistente. Shami Chakrabarti, direttore dell'organizzazione per i diritti umani Liberty, si è detto «inorridito» dalla notizia: «È la rinuncia ai diritti delle persone che viaggiano negli Usa». Dopo un lungo braccio di ferro iniziato con le richieste Usa di informazioni sui passeggeri (con la minaccia di mettere al bando dagli aeroporti americani le compagnie che non li consegnassero), nello scorso ottobre l'Ue ha accettato le richieste. Risultato: gli Usa hanno ora accesso a 34 tipi di informazioni sui passeggeri in mano alle compagnie aeree. Molte sono normali, ma alcune sono particolarmente sensibili; che tipo di pasti vengono ordinati in base alla fede religiosa, o se un passeggero in passato non si è presentato al volo dopo aver comprato il biglietto. Anche per le leggi americane, chi vuole accesso a questi dati ha bisogno di norma del consenso di un magistrato, ma questo non varrà per i passeggeri degli aerei europei.


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