tratto da http://www.misna.org 23 GENNAIO 18,28
Starebbero proseguendo la propria offensiva armata nelle regioni settentrionali e del centro sud del Centrafrica i ribelli del Seleka, in violazione aperta del cessate-il-fuoco previsto dagli accordi di pace firmati col governo. L’accusa è stata formulata dal portavoce del ministero della Difesa di Bangui, Jean Ladawa, a dodici giorni dall’intesa siglata dai contendenti a Libreville. L’esponente governativo ha fatto riferimento ad attacchi nella zona diamantifera di Dimbi e nella città di Kembé (centro-sud), seguiti da uccisioni, saccheggi e distruzione di edifici pubblici. Altri fatti violenti sarebbero stati messi a segno dal Seleka nel parco di Awakaba, al nord del paese.
A puntare il dito contro i tre gruppi armati del nord, confluiti nel Seleka (che significa Alleanza in lingua sango), sono anche alcuni esponenti dell’opposizione politica. “Avevamo pensato che dopo Libreville e la nomina del primo ministro di un governo di unità nazionale, la quiete e la pace potevano essere ristabilite in tutto il paese. Purtroppo non è così” ha dichiarato Lévy Yakité, coordinatore della Coalizione cittadina di opposizione alle ribellioni armate (Cocora), riferendo di una “possibile avanzata dei miliziani in corso verso Bangassou”, un’importante città meridionale.
Accuse e sospetti nei confronti della ribellione sono state esternate mentre l’avvocato Nicolas Tiangaye, scelto come primo ministro sia dall’opposizione politica che armata, sta svolgendo serrate consultazioni per la formazione di un governo di transizione che possa integrare tutte le componenti che lo scorso 11 gennaio hanno firmato l’accordo di Libreville.LEGGI TUTTO
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