di Franco Previte 31 dicembre 2012
Si cerca di rivolgersi ai cattolici cambiando sigle, inventandone delle nuove, ma serve poco, se non sono trasparenti le coscienze, se l’egoismo non cede il posto all’altruismo, se le parole non si tramutano in opere e non ultimo se il potere non viene inteso come servizio ai cittadini.
I motivi della crescente disaffezione dei cittadini dalla politica sono su certe disfunzioni che non incantano più l’elettore d’oggi, dove c’è crisi di valori in continuo evolversi in questo inizio del 2013!
Da tempo assistiamo al ri-correre della parola famiglia, (con una ipocrisia che è una simulazione della virtù, dell’inganno e della bontà), dove tutti vogliono difenderla con pseudo interventi a sostegno della stessa e dove assistiamo impotenti al ri-correre della politica che non si riesce più a capire dove vuole andare, circondata e stravolta da carenze di etica, o morale, che dir si voglia.
Tutti in cerca della ribalta televisiva, nella certezza di coloro, anche di quelli che dicono di essere buoni cattolici, intesi che sposare la causa “famiglia” e “solidarietà” porti consensi (oh! quanti illusi ci sono!), senza valutare che vige una crisi d’ordine morale senza certezza del futuro!
Solo la famiglia resta, pilastro della socialità, quella che ancora oggi è salda e di continuazione tradizionale, indirizzata contro ogni forma moderna di vita sociale e non in favore di nuove modalità dell’essere famiglia.
La politica, “vista” nella sua essenza panoramica e da un ampia visualità della pubblica opinione, è quella che ancora oggi è ridotta ad un chiacchierio continuo e generico, che complica ogni cosa, ben lontana da risolvere i problemi reali.
Purtroppo la famiglia nel suo insieme ripeto, oggi, è una risorsa ignorata dalla società, ma le Istituzioni devono far ri-emergere il ruolo fondamentale che ha nella comunità per il bene di tutti. Lo faranno? Mah!
Le Istituzioni occorre diano una straordinaria e forte testimonianza del valore della famiglia, dimostrando di “capire” una realtà viva, vitale, virtuale, riconoscendo una identità culturale e sociale della crescita individuale dei suoi componenti e nel contempo valorizzare la loro dignità.
Forse è necessario ed urgente, sia per l’opinione pubblica che per i cattolici in particolare, un’azione dalla politica di stimolo offrendo, soprattutto, un valido contributo per tenere insieme concretezza e coerenza e non mescolare sacro col profano!
Bisogna riconoscere che i cattolici sono smarriti e non hanno un punto di riferimento!
“Essere cristiani significa amare la vita, amare la natura, ma soprattutto amare il prossimo, in particolare le persone in difficoltà“ ha espresso molto bene il Santo Padre Benedetto XVI (dal Palazzo Apostolico indirizzo di omaggio alla Delegazione di atleti olimpionici e paralimpionici 17 dicembre 2012).
E non possiamo non rilevare il diniego che è stato dato alle “persone in difficoltà” per la mancata presa in considerazione, almeno l’urgente ed indispensabile “Dopo di noi”, (da noi largamente e diffusamente richiesto al Governo in carica ed allle Istituzioni fino alla noia ! ), un mancato provvedimento che è stato un danno al mondo cattolico e della disabilità:
Fin’ora non si declamano prospetti, propositi, proponimenti verso quei valori etici che il Magistero della Chiesa Cattolica insegna, né si “vedono” enunciazioni di programmi con la Dottrina Sociale che pone come fondamento il bene comune, (parola a volte usata o strausata impropriamente!).
Urge rimuovere e risolvere i problemi di carattere sociale in cui vivono tante famiglie per cause diverse,
perché i risultati delle Istituzioni e dei Governi (come gli ultimissimi “tagli” alla sanità pubblica imposti dallo spending review) non sono stati certamente positivi perché hanno colpito la famiglia che è sempre stata e deve restare il motore universale della società civile, più volte rievocata in questo Anno della Fede.
Allora si verifica, per tenere insieme coerenza e concretezza come i dati statistici dimostrano, che una forte astensione dal voto dell’elettorato ritenuto moderato favorisce ed agevola Movimenti o Partiti che possono contare sui loro fedelissimi, dove sono tutti bravi a demolirsi l’un l’altro, ma incapaci a far sorgere o smuovere nell’elettore motivi di profondo valore etico, invece di addivenire ai gruppi di potere che non portano beneficio alla comunità.
Indubbiamente questo “intreccio” o “cespuglio” così come funziona oggi, non soltanto ostacola una media “efficienza” o “governabilità” della n/s organizzazione costituzionale, (quindi è meglio il bipolarismo), ma riduce la possibilità che l’intervento dei cittadini in qualunque consultazione elettorale si trasformi sempre più, secondo la tendenza che si è evocata, da voto di investitura in voto di indirizzo.
La vitalità del n/s Paese dipende, anche dalla politica, ma dalla volontà dell’elettorato verso i principi fondamentali per realizzare con modi nuovi i valori della n/s Costituzione, che ha voluto dare un volto ed un valore profondamente umani, dove è stata, anche, “presente” l’influenza del pensiero dei cattolici.
Forse, comunque, solo in questa maniera nel prossimo futuro il sistema istituzionale riuscirà a far fronte alle esigenze di aggiornamento sempre più largamente richieste dai cittadini.
Il discernimento che si dovrebbe usare per le prossime elezioni del febbraio 2013 dovrebbe considerare i valori non negoziabili dell’essere umano e del rigore disumano : cioè il rispetto della persona, soprattutto, dal concepimento alla morte naturale, solidarietà, vera difesa della famiglia composta da uomo e donna.
Manca la capacità di “ascolto”, valutazione dell’analisi del bisogno e del fabbisogno della singola persona, in questo Paese in continue convulsioni, agitazioni, sfiducie per una classe politica sempre meno affidabile, dove inquietudine, disagio, insoddisfazione regnano sovrane.
Nella fiera delle illusioni, visto la caduta di ogni credibilità ed in cerca di attributi di chiarezza, ricordo un personaggio storico che ha detto: “non con l’oro, ma col ferro si riscatta Roma “ (Brenno capo dei Galli), sperando che le “oche sacre” del Campidoglio, nella storia di Roma, facciano fallire l’ingresso di galli nel pollaio della politica, servendosi di un effimero novello cavallo (di parole!) come quello usato dai Greci per espugnare la città di Troia, tenendo ben presente che la volpe perde il pelo, ma non il vizio!
Bisogna stare molto attenti, perché i voti si conquistano, ripeto, con le buone opere e non con “altro”!
E con le parole del Beato Giovanni Paolo II: “Andiamo avanti con speranza!” (NMI, 58).
“Una speranza affidabile anche nei momenti e nelle situazioni più difficili. La verità è germogliata portando amore, giustizia e pace” (Benedetto XVI - Benedizione ed Auguri “Urbi et Orbi” 25 dicembre 2012 dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro - Roma).
Buon 2013 a tutti, anche alla politica! Anno Nuovo che sia apportatore di pace, serenità, giustizia!
Con il Nuovo Anno è opportuno che l’Italia ambisca a questi valori etici, i quali dovrebbero essere la guida per la prossima consultazione elettorale 2013, dove persiste nell’opinione pubblica una sola domanda : avremo rappresentanti onesti, giusti, solidaristici?
Non è facile rispondere a questi interrogativi, ma una “cosa” è certa : sarà una campagna elettorale molto dura, dove dovranno essere affrontati con serietà programmi ed impegni di natura sociale, specialmente verso la famiglia e la solidarietà sociale.LEGGI TUTTO
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