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giovedì 18 ottobre 2012

DOMANDARE E' LECITO, RISPONDERE E' CORTESIA ! IL NOSTRO "SOBRIO" GOVERNO PIENO DI SUPERBIA CALPESTA L'ART.50 DELLA COSTITUZIONE!!!





Oggetto : Rinnovo rispetto della dignità umana. Budget del ricoverato”. Petizione n. 911 ( Senato della Repubblica ); e n.787 (Camera dei Deputati ) . 

Gentile Signor Presidente del Senato della Repubblica

con la Petizione n. 911 annunciata il 1 dicembre 2009 ( Prot. 4202/S) ed assegnata alla 12 ° Commissione Igiene e Sanità , 


Gentile Signor Presidente della Camera dei Deputati 

con la Petizione n. 787 annunciata il 16 novembre 2009 (Prot.0031031/GEN/TN) ed assegnata alla 12° Commissione Affari Sociali ,

lo scrivente aveva inoltrato ai sensi dell’art.50 della Costituzione Italiana, Petizione citata, per conoscere, se è vero quanto pare si va affermando nelle corsie ospedaliere italiane dove “superato l’intervento finanziario il paziente in qualsiasi condizione di salute si trova, verrebbe dimesso dalle strutture ospedaliere, ancor più grave se trattasi di disabili, persone agonizzanti, in fase terminale od in età avanzata”. 



di queste Petizioni, Signor Presidente, non abbiamo ricevuto mai alcuna risposta a tutt’oggi 16 ottobre 2012 ! 

Lei, Signor Presidente, che non lascia nessuno in difficoltà, lo dimostri con un Suo efficace intervento verso questo “budget del ricoverato” ( come l’ho definito ), che , se vero, costituirebbe una disdicevole “macelleria sociale, un mancato rispetto della dignità umana, un forte impatto sociale, una autentica vergogna per un Paese civile come l’Italia, che non ho nessuna difficoltà ad equipararla ad una strisciante ed imperante eutanasia, una omissione di soccorso, un autentica licenza di uccidere, fuori, per ora, dall’ordinamento giuridico italiano e da ogni etica civile. 

La storia dell’umanità è segnata da sforzi tesi a garantire la dignità degli esseri umani e la sua evoluzione significativa, affonda le sue radici nella “Magna Charta Libertatum”, nella “Petition of Rights”, nella “Bill of Rights”, e nei tempi a noi vicini per quanto riguarda l’Italia, dalla “Costituzione Italiana” del 27 dicembre 1947, dalla “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948 e dalla “Costituzione Europea” del 13 ottobre 2004. 

Questi “Documenti” costituiscono traguardi molto importanti sulla via del riconoscimento all’individuo-persona dei diritti fondati sulla morale, sulla ragione, sulla difesa della persona e della famiglia, pilastri centrali delle politiche sociali, oggi fortemente “defenestrati” da due simboli : S S (Soldi e Sesso ! ). 

Ricordo che il diritto in senso giuridico s’intende quel complesso di norme che regolano la società civile nei rapporti fra i suoi membri, come quelli nel campo della sofferenza ed in condizioni di disabilità/handicap, che devono consentire l’uomo nell’inserimento nella vita sociale, nel diritto a vivere in mezzo agli altri e di interagire con il mondo. 

Infatti non vi è scuola od orientamento pedagogico, progetto educativo od intervento sociale che non miri a dare una maggiore e più vasta autonomia all’individuo-persona . 

Ma, oggi, tutto è relativo, Signori Presidenti dei Consessi Parlamentari ! 

Il relativismo, più volte giustamente citato dalla Soglia Pontificia, cioè il lasciarsi portare in ogni dove da venti di dottrina molto imperanti, appare come l’unico ed indiscutibile atteggiamento all’altezza dei tempi moderni e si va costituendo una “imposizione” che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultimo obiettivo solo il proprio io e le bramosie. 

Va affermandosi, è da augurarsi in maniera del tutto provvisoria, una cultura di delirio verso gli animali domestici, per i quali nutriamo un rigoroso rispetto, ma non possiamo non considerare che sono stati promossi nella serie A della considerazione giuridica e nella rivoluzione etica che costituisce una nuova moralità, un’ipocrita idolatria che supera anche il centralismo dell’uomo, riscontrando un ridimensionamento per quella parte di umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alla classifica delle priorità assolute, per cui appare sempre più evidente la necessità del rispetto delle buone regole e dei diritti fondati sull’etica e sulla ragione. 

Ora nella nostra Nazione il diritto-dovere di noi cittadini, specie se cattolici, è quello di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti tra l’altro, la vita, la giustizia, la libertà, il rispetto della vita, degli altri diritti e delle cure delle persone, ( art.32 della Costituzione), anche quando, soprattutto, sono in pericolo di vita. 

La solidarietà sociale, nonché cristiana, deve sostenere e valutare le necessità dei cittadini, concetto che deve indurre tutti verso la protezione dei diritti di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata dalla nostra Costituzione, ultimamente da Mons. Mariano Crociata Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana che ha sottolineato il ruolo delle istituzioni sanitarie cattoliche che devono favorire una cura “ più umana della persona ” . 

Sul comportamento del mondo cattolico bisogna riconoscere che è sempre stata data una necessaria, attenta e doverosa risposta cristiana ed un crescente spirito di servizio dalla Chiesa Cattolica in una unità d’intenti notevoli da parte delle diverse gerarchie ecclesiastiche, propensi a scuotere le coscienze considerando ed invitando il popolo cristiano e non cristiano al rispetto della dignità dell’uomo, uno dei pilastri dell’antropologia umana. 

Direi che attualmente non vedo alcuna intenzione né dal Governo né da nessuna parte politica per il problema ! 

Ora in Italia, anche, con lo spending review e con l’obiettivo della crescita “nel rispetto delle compatibilità finanziarie e dei vincoli europei “, il Consiglio dei Ministri del Governo Monti per quanto riguarda gli interventi, in parte, nel campo della sanità, possibilmente riduce, secondo notizie dei mass media, posti letto negli ospedali, gabbando ferocemente, se vero, ancora una volta il mondo della sofferenza e quello civile. 

Questi orribili ed incivili tagli di bilancio sanitari, se veri, verrebbero ri-utilizzati, come avevamo preconizzato e richiesto chiarimenti nelle n/s Petizioni sopra citate nel 2009, nel nome del risparmio e tesi a defraudare il diritto alla vita ed alla salute dei cittadini, restringendo i tempi di degenza, ripeto, nei n/s vituperati ospedali, per fasce dì età ed in qualunque condizione di salute si trovi il paziente. 

Ma quello che impressiona ed indegna molto di più, se tali “regole” vengono applicate su persone indifese, in stato cronico, come su cittadini disabili, in tarda età od in fase terminale ! 

Scrive un mio amico giornalista, del quale per riservatezza non cito l’identità: “intervenuto ad un seminario tenutosi qualche anno or sono in una università cattolica dove si è parlato senza mezzi termini, e la circostanza non ha fatto scandalo data la sede, sul fatto che vi sono dei limiti all’assistenza ed un medico deve stabilire delle precedenze se i mezzi scarseggiano. In altre parole se è posto al cospetto di due malati gravi di cui uno è un quarantenne e l’altro settantenne deve pensare in via prioritaria al primo. Un signore che mi sedeva accanto e soppesando la mia età mi rivolse la parola aggiungendo: caro signore dobbiamo rassegnarci. La morte per i giovani rappresenta un’eccezione e, quindi, dobbiamo cercare di scongiurarla, ma per gli anziani è una regola. Che senso ha lasciare in vita una persona che si sa dovrà comunque morire nel giro di qualche anno con gli scarsi mezzi che disponiamo? Questo è cinismo ? No, mi è stato detto: è pragmatismo.” 

C’è da pensare, da meditare, da rabbrividire: siamo noi nel giusto od “altri” nell’ingiusto ? ma da che cosa è spinto oggi l’homo sapiens ?, ma è la ri-conferma di quanto avevamo preconizzato nella Petizione “budget del ricoverato” ? 

Non ci stanchiamo di rinnovare l’appello al Parlamento Italiano di rispondere alla Petizione n.911 e n.787, dove abbiamo richiesto, ripeto, di conoscere la verità, adottando opportuna vigilanza al fine di garantire ad ogni persona il diritto a continue e specifiche cure fino al compimento naturale della vita dei cittadini . 

Ancora una volta auspichiamo che Loro Signori Presidenti dei Consessi Parlamentari ai quali ci indirizziamo, si facciano carico di questi urgenti e gravi problemi in cui l’opinione pubblica è da tempo preoccupata, invece di formalizzarsi in inutili e dannose litigiosità che non servono né alla politica né ai cittadini, perché la libertà di essi finisce dove comincia il libertinaggio della politica. 

E’ una sintesi di riflessione sul concetto del valore di libertà, di azione, di proposizione, cioè sull’origine della connivenza civile, sul senso della vita, sul rispetto della dignità umana e sul valore della persona . 

Ringrazio, anche a nome della pubblica opinione che anela per una cortese, e non ancora ulteriore mancata risposta ! 

Con deferenti ossequi. 

P.S. Quanto inoltrato ha trovato un silenzio, a tutt’oggi 16 ottobre 2012 ancora in itinere, che non piace alla logica dell’etica pubblica e che ci induce a pensare che stiamo incamminando sulla strada dell’imbarbarimento, inizio della fine della nostra connivenza civile. 

Ricordo che il diritto di Petizione è sancito dall’art. 50 della Costituzione Italiana : “Tutti i cittadini possono rivolgere Petizioni alle Camere Legislative per richiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. 

Questo diritto spetta a chiunque ( a quivis de populo ), cioè ad ogni cittadino maggiorenne e dovrebbe essere un mezzo di collaborazione di tutto il popolo all’opera legislativa esplicata dalle Camere, perché permette a chiunque di segnalare alle stesse i bisogni, le aspirazioni, le esigenze popolari di carattere generale, affinché le Camere vi provvedano con una legge o che le Petizioni stesse siano abbinate a progetti di legge inerenti la materia . 

Previte


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