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sabato 4 febbraio 2012

ENNESIMO SUICIDIO DI UN LAVORATORE AUTONOMO

Costretto a chiudere la ditta, impresario edile si uccide


Cinquantuno anni, di Monselice, l’uomo aveva provato a combattere la crisi cercando di cambiare lavoro: da un mese era caduto in depressione
MONSELICE. L’hanno trovato i familiari nella legnaia accanto alla casa della madre. Ha deciso di farla finita così, l’altra mattina, in impresario edile di 51 anni, residente a San Bortolo di Monselice, ennesima vittima di questa terribile crisi economica.
L’uomo, titolare di una ditta individuale, da qualche mese si era trovato in difficoltà, per mancanza di commesse e prospettive lavorative. A fine dicembre aveva chiuso la partita Iva e aveva cercato di ripartire anche con un lavoro da dipendente. Ma non c’era riuscito. Questo gli aveva provocato una forte frustrazione, sfociata in depressione. Chi lo conosceva sapeva dei suoi problemi che lo avevano rabbuiato. «Era una persona solare – ricordano gli amici – poi ultimamente era cambiato. Le difficoltà economiche lo aveva profondamente segnato».

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