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mercoledì 12 settembre 2012

DON CURZIO NITOGLIA CI CHIARISCE LE IDEE SULLA SIRIA E SULLA GUERRA


*LA SIRIA DEGLI ASSAD E GLI ALAWITI
Introduzione:
●Abbiamo già parlato di Waabiti e Salafiti su questo stesso sito, ma per capire ancor meglio ciò che succede oggi a Damasco occorre studiare la questione degli Alawiti, diffusi in Siria e che ultimamente si sono convertiti all’Islam sunnita.
● Gli Alawiti sono radicalmente opposti ai Waabiti o Sauditi, mentre sono molto più vicini ai Salafiti. Il Salafismo va inteso come “Riformismo, Liberalismo o Modernismo islamico” aperto al pensiero europeo. Il Movimento salafita è anti-occidentale più che anti-europeoe se può sembrare apparentemente tradizionalista, in realtà è un Movimento di modernizzazione dell’Islam.
Il Wahabismo, o Movimento “fondamentalista“, è marcatamente caratterizzato dal fondamentalismo moralistico farisaico, specialmente esteriormente affettato ma non sempre vissuto, impegnato contro i malesseri sociali e i “vizi” importati dal moderno Salafismo non ostile alla cultura europea classica (alcolismo e prostituzione), dalla condanna radicale dello scimmiottamento dell’Occidente e del suo femminismo decadente, dall’ostracismo totale nei confronti delle Missioni cristiane e delle loro attività di proselitismo. È questa la ragione per cui il Regno della Famiglia Saud, costituzionalmente legittimato dalla sua missione spirituale tipicamente “farisaica” negli affari interni e prodigiosamente arricchito dal petrolio, giuoca un ruolo molto importante nella politica Medio Orientale, alleato, alla maniera degli antichi “Sadducei”, con gli Usa negli affari esteri.
●In base a ciò la Monarchia saudita si è sempre sentita legittimata a proporre un Regime di tipo tradizionale, teocratico e fondamentalista quanto ad assetti politici interni e a costumi (rigida separazione dei sessi). Tuttavia la Famiglia reale saudita, in politica estera, ha mantenuto peraltro un costante orientamento filo-occidentale. Per questo è tacciata di rigorismo morale ‘farisaico’ interno e di doppiezza politica ‘machiavellica’ esterna: si rigetta all’interno del Paese ed esteriormente ogni costume non-musulmano, ma si è alleati in politica estera con l’Occidente americanista teoconservatore (più che con la “Vecchia Europa”), il quale è il maggior esportatore dei costumi corrotti[1], che il Wahabismo dice di voler combattere all’interno, mentre in realtà si serve e vive di essi, anche economicamente e militarmente, in politica estera.
●Gli Alauiti, o Alawiti (arabo ʿAlawiyya) sono un gruppo religioso mediorientale diffuso principalmente in Siria. Alauita è Bashār al-Asad, presidente siriano, così, come prima di lui, suo padre Hafiz al-Asad († 2000). Gli alauiti si fanno chiamare ʿAlawī. Il termine ʿAlawī serve per mostrare la loro reverenza ad ʿAlī, cugino e genero del profeta Maometto.
Storia dell’Alawismo
●L’origine degli alauiti è oggetto di discussione. Secondo alcune fonti essi erano in origine dei Nusayri, una setta che spezzò i legami con gli sciiti duodecimani nel IX secolo. Oggi gli alauiti, pur essendo appena il 20% dell’intera popolazione siriana, costituiscono una minoranza religiosa assai potente dal punto di vista politico.
●Gli alauiti vennero fondati nel X secolo, durante la dinastia hamdanide di Aleppo, ma vennero scacciati quando la dinastia cadde nel 1004. Nel 1097 i Crociati inizialmente li attaccarono, ma in seguito si allearono con loro contro gli ismailiti. Nel 1120 gli alauiti vennero sconfitti dagli ismailiti e dai Curdi, ma tre anni dopo combatterono con successo questi ultimi. Nel 1297 ismailiti e alauiti cercarono di negoziare una fusione, senza però giungere a niente.
Gli alauiti vennero perseguitati attivamente durante il dominio mamelucco, dal 1260 in avanti. Quando l’Impero Ottomano prese il controllo della Siria nel 1516, si dice che i Turchi uccisero oltre 900.000 alauiti. In seguito, gli alauiti vennero trattati come reietti e l’Impero Ottomano inviò dei Turchi a colonizzare le loro terre. Apparentemente alcuni dei Turchi si convertirono e divennero alauiti. Dopo che gli alauiti attaccarono il villaggio ismailita di Masyaf, nel 1832, il Pascià di Damasco inviò delle truppe contro di loro.
Siria e Alawismo
●Dopo la caduta dell’Impero Ottomano (1917), Siria e Libano vennero poste sotto mandato francese. I Francesi diedero autonomia agli alauiti e ad altri gruppi di minoranza ed accettarono gli alauiti nelle loro truppe coloniali. Durante il mandato, molti capi tribù alauiti sposarono il concetto di una nazione alauita separata e cercarono di convertire la loro autonomia in indipendenza.
Nel 1939 una parte della Siria nord-occidentale, il sangiaccato di Alessandretta, l’odierna Hatay, che conteneva un gran numero di alauiti, venne ceduto alla Turchia dai Francesi, facendo infuriare la comunità alauita e i Siriani in generale. ZAKĪ AL-ARSŪZĪ – il giovane capo alauita di Antiochia, a Iskandariyya (in seguito chiamata Hatay dai Turchi), che guidò la resistenza all’annessione della sua provincia da parte dei Turchi – divenne in seguito un fondatore del Partito Baʿth assieme a MICHEL AFLAQ. Dopo la seconda guerra mondiale, quando le province alauite vennero unite con la Siria, i seguaci alauiti di Sulaymān al-Murshid cercarono di resistere all’integrazione. Egli venne catturato ed impiccato dal governo siriano, di recente indipendenza, a Damasco nel 1946.
●La Siria divenne indipendente il 16 aprile 1946. A seguito della guerra arabo-israeliana del 1948 per il controllo della Palestina, la Siria passò attraverso una serie di colpi di stato militari nel 1949, l’ascesa del Partito Baʿth, e l’unificazione della nazione con l’Egitto nella Repubblica Araba Unita nel 1958. La ‘RAU’ durò per tre anni e si dissolse nel 1961, quando un comitato militare segreto, che includeva diversi ufficiali alauiti insoddisfatti, tra cui Ḥāfiẓ al-Asad e Ṣalāḥ Jadīd, aiutò il Partito Baʿth a prendere il potere nel 1963. Nel 1966, gli ufficiali dell’esercito di orientamento alauita si ribellarono ed espulsero il vecchio Baʿth che aveva guardato a Michel ʿAflaq e Ṣalāḥ al-Dīn al-Bītār per la sua leadership. Questi promossero ZAKĪ AL-ARSŪZĪ come il “Socrate” del loro ricostituito Partito Baʿth.
Gli Assad e l’Alawismo-baathista
Nel 1970, l’allora colonnello dell’Aeronautica Militare Ḥāfiẓ al-Asad prese il potere ed incitò un “movimento correzionista” nel Partito Baʿth. Nel 1971 al-Asad divenne presidente della Siria. Lo status degli alauiti venne migliorato significativamente e nel 1974 l’Imam Musa al-Sadr, capo degli sciiti duodecimani del Libano, proclamò l’accettazione degli alauiti come veri musulmaniFino a quel momento le autorità musulmane – sia sunnite sia sciite – si erano rifiutate di riconoscerli come veri musulmani e, di fatto, la massima parte del mondo sunnita e sciita rifiuta ancor oggi di riconoscere come musulmani gli alauiti. Gli Asad sono stati vigili nel promuovere la tolleranza religiosa.
●La maggioranza sunnita dei siriani non apprezzò il potere alauita e i Fratelli Musulmani cercarono di assassinare al-Asad il 25 giugno 1980 prendendo a pretesto l’eliminazione dalla Costituzione dell’articolo secondo il quale l’Islam era la “religione di Stato” e che il Presidente della Repubblica doveva essere musulmano. Asad rispose inviando nel 1982 le sue truppe migliori, al comando di suo fratello Rifāʿa, contro la roccaforte sunnita di Ḥamā.L’esercito siriano eliminò i simpatizzanti dei Fratelli Musulmani nel “massacro di Ḥamā”, durante il quale tra le 20000 e le 30000 persone vennero uccise. Dalla rivolta di Ḥamā, con la conseguente repressione, la Siria non ha più manifestato forme violente di opposizione al regime.
●Dopo la morte di Ḥāfiẓ al-Asad nel 2000, il figlio Bashār al-Asad ha mantenuto le linee guida del regime di suo padre. Anche se gli Alauiti dominano all’interno dei vertici militarie dei servizi segreti, il governo civile e l’economia nazionale sono ampiamente guidate dai Sunniti. Il regime di Asad è attento a permettere a tutte le sette religiose di condividere il potere e l’influenza nel governo.
Religione: Sciiti, Sunniti e Alawiti
●Teologicamente, gli alauiti odierni sostengono di essere sciiti duodecimani, ma tradizionalmente sono stati indicati come “estremisti” (ghulāt) e al di fuori dell’Islam dalla corrente principale dei musulmani, a causa della loro deificazione di ʿAlī b. Abī Ṭālib. La religione alauita ha molte similitudini con l’Ismailismo e un certo cristianesimo eterodosso.Come gli sciiti ismailiti, gli alauiti credono in un sistema di incarnazione divina, così come ad una lettura esoterica del Corano. Contrariamente agli ismailiti, gli alauiti considerano ‘Alī come incarnazione della divinità della triade divina. Come tale, ʿAlī è il Significato“;Maometto, che ʿAlī creò con la sua luce, è il Nome“; e Salmān al-Fārisī il Cancello“.
La religione alauita è segreta e gli alauiti non accettano convertiti, né la pubblicazione dei loro testi sacri. La gran parte degli alauiti conosce ben poco dei contenuti dei suoi testi sacri o della sua teologia, che è custodita gelosamente da una ristretta cerchia di iniziati maschi. All’età di 15 o 16 anni tutti gli uomini alauiti ricevono poche ore di corso di iniziazione ma da quel momento sta a loro decidere se vogliono diventare studenti di religione, associarsi ad uno Shaykh e cominciare il lungo processo di iniziazione e il corso di studi della religione.
●La religione alauita sembra basarsi sullo gnosticismo e sul neoplatonismo. Secondo la fede alauita, tutte le persone erano in origine delle stelle nel mondo della luce, ma caddero dal firmamento a causa della disobbedienza. Il mondo materiale è un luogo pieno di pericoli, nemici e impurità. Il male essenziale di questa esistenza presente può essere evitato con l’aiuto del divino creatore. Ogni alauita ha nella sua anima una parte della luce del divino creatore, cui si può accedere e che porta alla retta via e alla salvezza. I fedeli alauiti credono che si dovranno trasformare o rinascere sette volte prima di tornare ad avere un posto tra le stelle, dove Alì è il principe. Se meritevoli di biasimo, essi rinascono talvolta come cristiani o giudei, tra i quali rimarranno fino a quando l’espiazione sarà completa. Gli infedeli rinascono come animali.
●A causa della natura altamente sincretistica della religione, gli studiosi hanno sostenuto che l’alauismo è correlato al Cristianesimo gnosticheggiante e neoplatonizzante perché gli alauiti hanno una Trinitàbevono vino come possibile forma di comunione e riconoscono il Natale. Diverse fonti sostengono che i loro riti comprendono resti dei rituali sacrificali fenici.
●Anche se gli alauiti riconoscono i cinque pilastri dell’Islam, essi li considerano doveri simbolici e pochi li seguono, motivo questo perché la massima parte dei musulmani(sunniti e sciiti)considerino eretici gli alauitiGli sforzi di Hafiz al-Asad nel portare il suo popolo nella corrente principale dell’Islam compresero la costruzione di moschee nelle principali città alauite. Dei chierici riformatori hanno incoraggiato i seguaci alauiti a pregare regolarmente e a seguire i principi base dell’Islam. Bashār ha seguito il padre nello spingere la sua comunità a disfarsi della teologia e dei rituali intolleranti.
●L’insistenza sul conformismo ha portato a ricche ricompense politiche – gli alauiti godono di tutti i diritti dei musulmani in Siria e possono reggere l’incarico di Presidente della Repubblica, che deve essere ricoperto da un musulmano secondo la costituzione. Cionondimeno, gli alauiti hanno pagato un duro prezzo per il successo politico, negando la loro distintiva tradizione religiosa. In essenza, hanno rinunciato alla loro religione, o più precisamente, si sono convertiti all’Islam sunnita, per una partecipazione al potere politico e in ottemperanza al principio dell’uguaglianza all’interno della nazione.
●Tutte queste cose sono la prova per i sunniti che gli alauiti cercano tenacemente di essere parte dell’Islam e di essere esattamente come loro. Oggi gran parte degli alauiti conosce solo i principi dell’Islam sunnita perché vengono loro insegnati nelle lezioni obbligatorie di religione durante la scuola dell’obbligo. I testi scolastici siriani non fanno menzione della parola “alauita” né fanno riferimento alla diversità di credo e di pratica religiosa islamica. L’introduzione del sistema scolastico statale nella regione alauita, durante gli ultimi 50 anni, ha trasformato l’identità religiosa degli alauiti. Anche se sanno di essere differenti dai sunniti, non sanno esattamente in che modo lo sono.
Gli Asad si impegnano molto per assicurarsi che le differenti tribù siano rappresentate equamente nei posti di vertice dell’esercito, allo stesso modo in cui cercano di spartire gli incarichi governativi tra i vari gruppi etnici e religiosi della Siria.
Conclusione
Come si vede la Siria odierna è marcata profondamente dall’Alawismo, dal Baathismo riformato, dalla rivalità con il Waabismo saudita e con la Turchia. Essa ha cercato un’integrazione con i Sunniti e in un primo tempo anche gli Sciiti hanno concordato con l’Alawismo.
In secondo luogo anche gli Assad hanno costruito la Siria sulle basi dell’Alawismo, del Baathismo riformato e dell’integrazione soprattutto con i Sunniti ed anche con gli Sciiti. Il Cristianesimo è molto ben tollerato dal sistema neo-alawita siriano e dagli Assad.
Non è difficile capire perché (oltre il gas che si trova in Siria e l’alleanza tra quest’ultima con l’Iran) la Siria sia l’oggetto delle attenzioni degli Usa e d’Israele. Un sistema politico sociale ben funzionante che elimini la povertà nel Paese, inoltre nazionalmente e patriotticamente forte, unito ad un’economia fiorente e senza debito pubblico, ad una integrazione tra islam e cristianesimo, un governo “autoritario” (nel senso sano del termine) che rifiuta l’illuminismo e la decadenza rivoluzionaria dell’occidente, dà fastidio ai succhiatori di sangue che vogliono, come gli usurai, spingere le Nazioni prospere ad indebitarsi, a cadere nel caos della Sovversione rivoluzionaria e a diventare, così, loro schiave.
●Come andrà a finire questa ennesima “guerra dell’oro contro il sangue”? Dio solo lo sa, ma la Siria non è la Libia, essa è ben armata in sé ed in più è difesa dall’Iran, dagli Hezbollah, dalla Russia e dalla Cina.  Aspettiamo gli eventi, che non tarderanno a venire.
d. Curzio Nitoglia
22 agosto 2012
[1] Si veda, per esempio, la  condanna inflitta da Vladìmir Putin, per oltraggio alla religione, ad un anno e sei mesi di lavori forzati ad alcune cantanti rock, che in Russia avevano inneggiato dentro una chiesa canzoni blasfeme ed oscene. Ebbene gli Usa, l’Italia, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra hanno condannato Putin e difeso le rockettare. Questa è la prova provata (“contra factum non valet argumentum”) di come l’occidente americanista, dopo aver corrotto la vecchia Europa, si volga a sovvertire le forze che – malgrado tutti i loro difetti – si oppongono ancora ai frutti avvelenati dell’Illuminismo liberale, libertario e libertino come la Russia di Putin, (che non è quella di Lenin-Stalin-Eltsin) ed una parte del Medio Oriente, il quale evita il fariseismo integralista dei Waabiti sauditi e cerca di portare avanti una politica sociale e nazionale forte, unita ad una ricerca di convivenza negli affari temporali tra cristianesimo e islam (alawita e salafita), come avviene in Siria, tramite il Partito Baath e come avveniva in Iraq, in Libia, ed in Tunisia.

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