07 Aprile 2013 da animamistica
7 aprile 2013. Diario in tempo reale. Mi sono ricordata in questi giorni di quando sentii una Voce interiore che mi diceva di leggere i libri del profeta Ezechiele e del profeta Zaccaria per conoscere il senso degli avvenimenti che stanno accadendo nella storia di oggi.
Allora, avevo iniziato con il leggere il libro di Ezechiele, ma poi non avevo proseguito. Alcuni giorni fa, invece, mentre scrivevo sul Blog Anima Mistica un post sui caratteri dell'identità che la Bibbia attribuisce al secondo avvento del Messia che sarà chiamato Emanuele, mi è capitato sotto gli occhi proprio un versetto del libro di Zaccaria: Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te: ecco, io manderò il mio servo Germoglio. (Zaccaria 3,8)
Improvvisamente, in una luce sottile che ha illuminato le parole “sommo sacerdote” ho visto che si trattava di Benedetto XVI e che egli aveva ricevuto dalla voce dello Spirito proprio quella comunicazione: era stato preavvertito che Dio Padre avrebbe presto mandato a lui ed affidato alle sue cure il ritorno dell'incarnazione del Messia. Avevo la sensazione che si trattasse dell'affidamento di un compito di grande responsabilità, perché il tono che avvertivo in quella comunicazione era severo, come di chi si aspetta un preciso comportamento dovuto, di fronte all'esaudimento di una preghiera che gli era stata a lungo rivolta con promesse di fedeltà e obbedienza.
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08 Aprile 2013 da animamistica
8 aprile 2013. Diario in tempo reale. “E tornerò a voi.” (Libro di Zaccaria 1)
“Collera grande io sento contro le nazioni tracotanti. Perciò così dice il Signore degli eserciti: Torno a Gerusalemme, la mia casa vi sarà ricostruita. Il Signore consolerà di nuovo Sion, sceglierà di nuovo Gerusalemme.”
Il ritorno del Messia è caratterizzato dalla sua contrapposizione a “nazioni tracotanti”. Egli torna sulla terra con ira per il male dilagante a causa del potere di nazioni, che si sono unite per opporsi a Lui e per disperdere il suo popolo. Zaccaria le vede nelle sue visioni simboleggiate da corna, che indicano l'autorità.
“Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco quattro corna. Chiesi all'angelo che parlava con me: «Che significano queste corna?» Egli mi rispose: «Queste sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme». Il SIGNORE mi fece vedere quattro fabbri. Chiesi: «Questi che vengono a fare?» Egli mi rispose: «Quelle sono le corna che hanno disperso Giuda, tanto che nessuno alzava più il capo; ma questi vengono per atterrirle, per abbattere le corna delle nazioni che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderne gli abitanti».(Zaccaria 1,18)
Il momento storico del ritorno del Messia è, dunque, individuato nella profezia di Zaccaria come quel tempo contrassegnato dall'emergere nel mondo di un'autorità anti-cristiana portata dall'unione di nazioni tracotanti e dedite al male.
Il patto scellerato di queste nazioni giunge fino a innalzare “il loro corno” contro il paese del Messia. Cosa significhi l'immagine del singolo corno lo sappiamo dal libro del profeta Daniele, esso è un uomo in posizione di autorità:
09 Aprile 2013 da animamistica
Dalla profezia di Zaccaria sappiamo che il Messia torna per combattere il potere mondiale di “nazioni tracotanti”, che si sono unite per instaurare sulla terra un nuovo ordine politico-economico-religioso anticristico.
Il ritorno del Messia, secondo il libro profetico di Zaccaria, è caratterizzato dal desiderio divino di ricostruire la sua città santa, cioè di riunire attorno a sé e riorganizzare il popolo di Dio e la sua “casa", devastata dall'occulta aggressione delle “nazioni tracotanti”, che sono giunte ad innalzare "il loro corno" nella Babilonia dei sette colli, occupando la sede di Pietro e avviando una serie di pontificati-fantoccio per gestire il loro piano di conquista dell'egemonia su tutti i popoli del pianeta.
In questo frangente, secondo quanto dice Zaccaria, si colloca “l'ingresso del Signore in Sion”, cioè il ritorno dell'incarnazione del Messia sulla terra, la seconda e ultima venuta del Salvatore, del “secondo agnello”, per il compimento della sua opera di reintegrazione universale del divino con l'umano e quindi di ricostituzione della pace universale:
“Rallegrati, figlia di Sion! Sì, ecco io vengo, abiterò in mezzo a te. E molte nazioni si attaccheranno al Signore in quel giorno; saranno per lui un popolo.”(Zaccaria 2)
“Rallegrati, figlia di Sion!” è infatti l'annuncio biblico tipico della nascita del Salvatore di tutte le genti. E il Messia vuole iniziare la sua opera conclusiva radunando attorno a sé quella parte del suo popolo disperso che ha ancora conservato il ricordo della sua identità e riesce, quindi, a riconoscere la sua venuta. Da costoro e dal suo Spirito Egli partirà per la definitiva ricostruzione universale:
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