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lunedì 15 aprile 2013

A TORINO L'ULTIMO SUICIDIO DI UN PICCOLO IMPRENDITORE! CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA!

TORINO – Ci sarebbe anche un debito con il fisco, decine di migliaia di euro, dietro il suicidio di L.M., 62 anni, titolare di una piccola azienda ortofrutticola che si è tolto la vita nella sua casa di Torino. ”Diceva che non ce la faceva più, che voleva farla finita”, ha raccontato la compagna alla polizia, intervenuta sul posto. Il suicidio a poche ore dal grido dall’allarme lanciato da Confindustria proprio a Torino. La tragedia poco lontano dal luogo della convention, in via Montevideo 8.
La polizia sta ora cercando di effettuare accertamenti sull’esatto ammontare dei debiti dell’uomo, che si è tolto la vita sparandosi con uno dei suoi cinque fucili da caccia, tutti regolarmente denunciati. Dall’inizio di aprile quello di Torino è già il sesto suicidio provocato dalla crisi economica. Il più clamoroso a Civitanova Marche, dove due coniugi che non riescono ad andare avanti decidono di togliersi la vita. Poche ore dopo il fratello della donna, appresa la notizia, si uccide gettandosi in mare.
Stessa tragica fine, qualche giorno dopo, per un imprenditore sardo, che si è impiccato in un capannone. LEGGI TUTTO

Un altro suicidio da crisi. Troppi debiti, si spara non lontano dal convegno Pmi

È successo a Torino. Vittima un imprenditore dell’ortofrutta di 61 anni

Le forze dell’ordine di fronte alla casa di 
Torino dove s’è tolto la vita Luigi Melillo
TORINO
di MASSIMO NUMA
Lasciava suonare il telefono a vuoto. Sul display compariva quel prefisso di una città del Centro Sud, sede di una finanziaria a cui si era rivolto pochi mesi fa per tentare di salvare la sua azienda. Uno squillo continuo, angosciante, che si spegneva per poi riprendere insistente. Giorno dopo giorno. Mentre i conti non tornavano più, con le cartelle di Equitalia, recapitate con martellante precisione. E il rapporto con le banche, diventato inutile.LEGGI TUTTO
  

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