Cerca nel blog

martedì 18 giugno 2013

GRAZIE ANDREW, VIDEO INTERESSANTISSIMO: CAPITALISMO FINANZIARIO! DEMOCRAZIA?

Galbraith: Draghi e l’Euro, rischi inquietanti

da nobigbanks 18 giugno 2013
james_galbraith
Il Prof. James K. Galbraith è intervenuto a Roma all’iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari e dal Centro Studi Federico Caffè, vi proponiamo il video.

Partiamo dalla fine del suo primo intervento, Galbraith delinea le opzioni in campo: il modello Cecoslovacchia con una gestione ordinata e pacifica della divisione negoziata dell’Eurozona – il divorzio dall’euroo l’alternativa Jugoslava, con una guerra civile.

Solo che lo stesso Galbraith nella replica, riferendosi all’On. Giancarlo Giorgetti, ha poi tenuto a precisare di non essere a favore della divisione dell’Eurozona. Qui la contraddizione è evidente, dobbiamo constatare che molto spesso chi dimostra di aver compreso la natura dei problemi dell’euro poi non si assume la responsabilità di indicare la soluzione della uscita dalla configurazione attuale del sistema: come a dire, vi ho spiegato cos’è che non funziona, ma ci dovete arrivare da voi a chiedere di uscire.

 (NoBigBanks tornerà su questo tema con un articolo prossimamente)


Galbraith poi non ha lesinato stoccate rivolte a Krugman, a Draghi e ai sostenitori dell’austerità.
A suo dire, vi sono pseudo-keynesiani come Krugman che indicano il rimedio degli ‘stimoli’ alle bolle finanziarie, ma ciò equivale a immettere droga ad un corpo finanziario malato per farlo riprendere fino a che non torna a cadere perché drogato marcio.
Con dispiacere evidenziamo che Galbraith non ha speso nemmeno una parola sul sistema americano di economia politica, eppure lo stesso keynesismo è una derivazione/semplificazione della corrente americana: dedicheremo ulteriori approfondimenti alla questione, per il momento rimandiamo alla lettura di

Il giudizio del Prof. Galbraith sul conto di Mario Draghi: è una persona inquietante.
Così ha risposto a chi ricordava che per Draghi occorre smantellare lo stato sociale per reggere la concorrenza con la Cina:

“Si tratta di un commento straordinario da parte del signor Draghi, che mostra di non avere alcuna fiducia nel capitalismo e di credere che l’Europa sia inerme di fronte ad un paese il cui evento fondativo, politico ed economico, era ed è ancora la Rivoluzione Comunista del 1949″. E ancora: “Bisogna stare attenti quando si mettono degli spiriti così poco forti a capo delle istituzioni, non si sa mai che cosa potrebbe accadere, magari potrebbe arrendersi preventivamente a qualsiasi tipo di ideologia ostile”.
Segnaliamo inoltre gli interventi di Giulio Sapelli e di Emiliano Brancaccio, che si è soffermato sugli effetti delle politiche di austerità: la centralizzazione dei capitali. La crisi dell’eurozona è dettata dallo scontro tra i capitali relativamente forti situati in prevalenza nel centro e i capitali relativamente deboli alle periferie dell’Unione europea. In effetti, con l’avanzare della crisi, sempre più attività falliscono ed aumentano le sofferenze bancarie, presto o tardi si renderà necessario un processo di ristrutturazione bancaria darwiniana – data dai rapporti di forza tra economie forti e periferie in piena crisi – con la conseguente concentrazione bancaria, che è concentrazione di potere con una sovversione del processo democratico. E’ grosso come una casa il problema che pone Brancaccio: i paesi periferici dell’eurozona rischiano di perdere il controllo sugli assetti proprietari del capitale bancario nazionale.
foto-brancaccio-auto
L’alternativa per evitarlo è lo sganciamento, e torniamo al punto sulla precarietà dell’eurozona che interroga la politica sul come guidarne l’uscita. 
La preoccupazione è sulla politica: lo stesso Prof. Galbraith nel suo intervento ha domandato dove stia di casa la politica, osservando che la forte astensione dal voto alle elezioni è motivata dal fatto che nessuno dei candidati li può salvare.


Rimandiamo alla lettura:
“Una simile prospettiva dovrebbe costituire un monito soprattutto per l’Italia e per gli altri paesi periferici dell’Unione. Infatti, se lo scenario di politica economica non muta e le divaricazioni tra le economie dell’eurozona persistono, è evidente che anche la forbice tra i risultati d’esercizio delle banche dei paesi membri è destinata ad allargarsi. Se la BCE si mostrasse anche in futuro intenzionata a forzare i tempi delle ristrutturazioni bancarie, c’è motivo di temere che l’Italia e gli altri paesi periferici si presenterebbero all’appuntamento della selezione “darwiniana” nello scomodo ruolo di debitori costretti a liquidare alle condizioni fissate dai potenziali acquirenti”

Infine, segnaliamo come pregevole l’intervento del Prof. Giulio Sapelli che muovendo dal crollo degli accordi di Bretton Woods ha spiegato come si è giunti alla deregulation di Bill Clinton con la formazione delle grandi banche universali. Sapelli ha ricordato l’opera di FDRoosevelt e lodato l’importanza del testo del Glass-Steagall Act che in poche pagine ha saputo regolare in modo chiaro il settore finanziario, mentre la Dodd-Frank conta migliaia di pagine (hanno vinto le lobby, perché un testo complesso e arzigogolato si presta a interpretazioni e scappatoie). 

Nel video si possono vedere tutti gli interventi di Capitalismo finanziario e democrazia – Roma, 4 giugno 2013


Emilio Zanetti 11′ 27″ (i minuti di lunghezza dell’intervento)
presidente dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari 
Bruno Amoroso 5′ 21″
professore emerito di Economia alla Università Roskilde e presidente del Centro Studi Federico Caffè
James Galbraith 37′ 14″
professore all”University of Texas 
Fausto Bertinotti 18′ 5″
presidente della Fondazione Cercare Ancora 
Emiliano Brancaccio 11′ 5″
docente aggregato di Fondamenti di Economia politica e di Economia del lavoro, Università del Sannio 
Massimo Cingolani 10′ 18″
rappresentante della Banca Europea degli Investimenti 
Alberto Giorgetti 8′ 43″
sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economie e delle Finanze (PDL) 
Giancarlo Giorgetti 12′ 5″
capogruppo Lega Nord alla Camera dei Deputati (LNP) 
Giulio Sapelli 21′ 53″
ordinario di Storia dell’economia all’Università degli Studi di Milano
James Galbraith 7′ 23″
professore all”University of Texas
***
Salviamo la Gente. Riformiamo le Banche. Processiamo i Banchieri. Ristabiliamo la Legge Bancaria del 1936 abolita nel 1993.

Nessun commento: